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Feste e sagre

Il paese conserva ancora molte tradizioni, tra cui feste e sagre, che si susseguono nel corso dell'anno, alcune delle quali legate ad antiche leggende:

Gennaio

S.Antonio

Febbraio Carnevale
Maggio Mostra delle erbe
Luglio S. Quirico
Agosto  S. Lorenzo

 

S. Antonio

Partendo da Gennaio, il giorno 17 si festeggia la festa di Sant'Antonio con l'intramontabile "Fogadoi". Di anno in anno, un comitato si occupa di organizzare la festa e cercare la legna per le vie del paese e per le campagne vicine. Con questa legna si fa un enorme falò, e all'imbrunire della vigilia della festa ( cioè il 16 ) , questo viene benedetto dal parroco e poi acceso rischiarando l'oscurità del paese nella fredda notte invernale. Mentre il 17, giorno in cui si festeggia il Santo c'è l'usanza della benedizione del pane, che viene poi distribuito alle persone  durante la celebrazione della messa del giorno.

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Carnevale

Il Carnevale , invece , festa alquanto allegra, si festeggia a Febbraio o Marzo , a seconda di quando ricade la Quaresima. Nel paese si formano vari gruppi,  ciascuno dei quali si occupa di formare con la propria fantasia e lavoro, un carro allegorico, che la domenica di Carnevale sfilerà per le vie del paese. Alla fine della sfilata ci si riunisce tutti in piazza S. Maria e lì si continua a festeggiare con il tradizionale " Ballu sadru" accompagnato dalla zeppolata. Il Carnevale continua fino a Martedì Grasso , giorno in cui si prepara la tradizionale degustazione di piatti a base di fave e ceci, all'imbrunire si consumano questi cibi poi si continua la festa con "sa predica" : tre persone mascherate con abiti da predicatore tengono un sermone parlando dei vizi di alcuni compaesani. Il sermone finisce con lo sparo dei mortaretti e con il rogo di un fantoccio su un carretto che sta a rappresentare Il Carnevale. La festa si conclude dopo cena con i balli in maschera e la premiazione della maschera più bella.

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La mostra delle erbe 

 

In primavera si svolge la mostra delle erbe. Per valorizzare la ricchezza e i beni della natura un docente di agraria, prof. Zedda, ha promosso nell'anno 1978/79 una mostra della flora spontanea. Coinvolgendo gli studenti della scuola di Ussaramanna, andò nelle campagne alla ricerca delle erbe , portando così a conoscenza di tutti nomi e proprietà di queste. Durante la manifestazione si svolgono dei convegni con gli studiosi del settore.  Dalla prima edizione, negli anni successivi,  il tema della mostra si è allargato verso le proprietà culinarie di molte erbe, con la degustazione di  piatti a base di queste; tra i quali : un primo di gnocchetti sardi con coiscu ( senape selvatico) , e un secondo di costine di maiale con camingioni ( allatta lepre), piu piu ( borragine), cadriazza ( Famiglia cardi selvatici), socciri ( aspraggine) , cicoria selvatica .Da alcune di queste erbe si ricavano degli oli essenziali , acque aromatiche, essicati ecc.,.per usi cosmetici , culinari e farmaceutici. Alla mostra è abbinata la sagra de sa padrua o formagella a base di ricotta o formaggio. Inoltre una valorizzazione degli antichi mestieri con l'intervento degli artigiani che svolgendo i loro lavori sotto gli occhi dei visitatori rievocano i mestieri del passato.

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S.Quirico

Il 15 Luglio ricorre la festa di S. Quirico. Nonostante questo sia il patrono del paese, questa festa non è particolarmente sentita, infatti non tutti gli anni le celebrazioni religiose sono accompagnate da festeggiamenti civili. La festa si svolge con la processione portando il Santo a spalle per le vie del paese col seguito della messa, l’omelia sulla sua vita. In conclusione i fedeli cantano" is coggius de Santu Cirigu", e con il tradizionale "ballu sadru".

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S.Lorenzo

Continuando a sfogliare il calendario si arriva ad Agosto, mese in cui il 9, 10 e 11 si festeggia S. Lorenzo. Già dal 5 febbraio del 1719, con una solenne cerimonia tantissimi fedeli accompagnano il simulacro del santo dalla chiesetta medioevale di S. Lorenzo sita nel villaggio di Ussaredda a Ussaramanna.Ogni anno per la ricorrenza si ripercorre il cammino di quel lontano giorno, ma a differenza di allora il giorno della vigilia, il Santo viene accompagnato con un giogo di buoi e con il tradizionale suono di launeddas con il percorso inverso. Il giorno seguente i festeggiamenti vengono celebrati nell'antica chiesetta  campestre e prima dell'inizio della messa si accompagna il Santo in processione per le vie  dello scomparso paese. A tarda sera il simulacro viene riaccompagnato a Ussaramanna osservando sempre lo stesso rito: suono di launeddas e canto de" is cogius". Il giorno dopo la festa si sposta ad Ussaramanna con la consueta processione per le vie del paese e la celebrazione della  messa. Il canto de"is cogius" , accompagnato da "su ballu de cresia" , viene ripetuto alla fine di ogni celebrazione eucaristica.  Al Santo è legata anche una leggenda, in cui si narra che diverse volte gli abitanti del paese vicino, Siddi, cercarono di trafugarne la statua , ma durante il tragitto verso il paese lo stesso Santo intervenne  infatti la statua portata a spalla dai fedeli diventava sempre più pesante man mano che si avvicinava a Siddi,fino a diventare intrasportabile, così fu abbandonata in prossimità del confine dei due paesi. Negli ultimi anni la festa di S. Lorenzo è molto significativa perché è motivo di ritrovo per tutti gli emigrati.

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