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Leiji Matsumoto no Sekai
Il mondo di Leiji Matsumoto

di Samantha “Jun” Pozzobon

 
Fare un elenco completo di tutte le opere di Leiji Matsumoto è quasi impossibile, data la vastità della sua produzione. Fin dall'età di otto anni Akira Matsumoto, questo il suo vero nome, inizia a disegnare, soprattutto influenzato dallo stile di Osamu Tezuka.
 
::Leiji Matsumoto::Nato il 25 gennaio del 1938 a Kurume vicino a Fukuoka, nell'isola di Kyûshû, figlio di un ufficiale dell'Aviazione Imperiale, nel 1953 partecipa ad un concorso di giovani talenti organizzato dalla rivista “Manga shônen”, ed il suo manga “Mitsubachi no bôken” (“Le avventure di un'ape”) viene premiato e pubblicato nel numero del febbraio 1954. Da allora, la stessa rivista pubblicherà regolarmente molte sue storie.
 
Nel 1957, appena terminati gli studi superiori, si trasferisce a Tokyo, coronando uno dei sogni. Da allora comincia a produrre ininterrottamente o quasi un gran numero di fumetti per le riviste dedicate alle ragazze, caso tutt'altro che isolato tra i mangaka dell'epoca (anche Tetsuya Chiba autore di Ashita no Joe e Shotaro Ishinomori, padre dei Cyborg 009 iniziano la loro carriera in questo modo). Nell'ambiente degli Shôjô manga conosce Miyako Maki, che diventerà in seguito sua moglie.
 
Dal 1965 inizia ad usare lo pseudonimo di Leiji (che può significare “guerriero zero”), ma solo nel 1970 pubblica sempre su Manga Shônen il primo lavoro che segnerà una svolta nella sua carriera, “Otoko Oidon” (“Sono un uomo”), storia di un rônin, ossia di uno studente che tenta di essere ammesso all'università, tale Nobotta Ôyama, che vive in un minuscolo appartamento, possiede sessantaquattro paia di boxer a strisce e che sopravvive con una dieta a base di tagliatelle istantanee e funghi coltivati nel suo armadio. Nobotta Ôyama rappresenta il primo tipico eroe “matsumotiano“, immerso nei dettagli della vita quotidiana e circondato da personaggi femminili longilinei, tutti elementi che diverranno la caratteristica delle opere successive di Leiji Matsumoto, staccandolo finalmente dai retaggi “disneyani e tezukiani”.
 
Gli anni '70 e '80 fanno di lui uno dei protagonisti del cosiddetto “anime boom” e si delineano nella sua produzione tre filoni diversi: quello legato alla fantascienza, che lo farà conoscere anche all'estero, che raccoglie opere come Ginga Tetsudo 999, Uchû Senkan Yamato, Uchû Kaizoku Captain Harlock, Sennen Joô, giusto per citare le più famose, il filone bellico, meno conosciuto, che comprende una serie di storie brevi ambientate più che altro durante la Seconda Guerra Mondiale, come i racconti della serie Senjô (Campo di battaglia), pubblicati su riviste per ragazzi oppure le storie brevi di The Cockpit, raccolte in cinque volumi, filone di cui molto poco è giunto in Italia finora, se si esclude forse un piccolo esempio nel flashback del film Waga Seishun no Arcadia. Proprio il flashback in questione è un racconto della serie The Cockpit, che narra l'incontro tra gli antenati di Tochiro Ôyama e Harlock.
Ora sembra che Planet Manga voglia dare alle stampe i più famosi manga dell'autore. [Nota: l'articolo è stato scritto quando la Planet Manga non aveva ancora edito Yamato ed Harlock, unici due, al momento, pubblicati]
 
Il terzo ed ultimo filone è quello “western”, ancora meno conosciuto di quello bellico, che include per esempio un manga come Gun Frontier, pubblicato nel 1972 e ambientato durante la conquista del West, in cui troviamo di nuovo due protagonisti molto simili a Harlock e Tochiro. Alcune di queste atmosfere western sono presenti nelle ambientazioni di Uchû Kaizoku Captain Harlock, di Ginga Tetsudo 999 e ultimamente negli oav di Queen Emeraldas.
 
Nonostante con il tempo Leiji Matsumoto abbia abbandonato definitivamente gli shôjô manga, numerose sono ancora le fan che seguono questo autore, che vedono nelle sue storie e nei suoi racconti una sorta di vena malinconica e romantica e di forte sentimento, che apprezzano dei protagonisti che sono umani, che non sono degli eroi infallibili e inattaccabili, ma eroi che sanno soffrire, combattere e che possono anche commettere degli errori, ma sempre pronti a rimediare a non arrendersi mai pur di seguire i propri sogni, il tutto unito alla presenza di paesaggi esotici, apparentemente lontani, ma così “quotidiani” nella loro concretezza e realtà, ed una cura maniacale nella descrizione di astronavi, aerei, armi e ambientazioni.
 
Autore come pochi altri, Matsumoto-Sensei è riuscito a creare un vero mondo popolato dai suoi personaggi, in cui essi si muovono come pedine di una stessa scacchiera, mondo in cui lo scorrere del tempo ha un'importanza relativa, perché infinite sono le possibilità di interazione tra le varie pedine, ed ogni pedina può raccontare le sue esperienze diversamente da tutte le altre, ed essere di volta in volta protagonista o comparsa.
 
Chi di noi non ha tentato di dare una spiegazione logica a incontri impossibili, oppure ha cercato di stabilire quale versione della morte di Tochiro sia quella giusta tra quella descritta nella prima serie di Uchû Kaizoku Captain Harlock, quella raccontata in Mugen Kidô SSX, la seconda serie, o la versione presente nel primo film del Galaxy Express? Oppure si è posto interrogativi quali: come è possibile che Maetel e Emeraldas siano sorelle? Ma Promethium madre di Meatel ed Emeraldas, ma non è anche la madre di Yayoi, la Regina dei 1000 anni? Ma allora anche Maetel e Yayoi sono sorelle oppure sono la stessa persona? E Emeraldas? Ma Mamoru Kodai è veramente Captain Harlock, come afferma qualcuno? Ma come è possibile che il tempo di Uchû Senkan Yamato, Uchû Kaizoku Captain Harlock e Ginga Tetsudo 999 coincida quando ci sono secoli di differenza?
 
Interrogativi come questi forse non avranno mai una risposta definitiva, perché lo stesso Leiji Matsumoto non ne ha una. I suoi personaggi sembrano vivere indipendentemente e il mangaka si diverte a inventare sempre nuove versioni delle loro avventure. Esempio ne è soprattutto la produzione dei suoi ultimi anni. Sempre pronto a nuove sperimentazioni, Leiji Matsumoto si è ultimamente avvicinato al mondo di Internet, prima pubblicando nel 1996 il nuovo manga dedicato al Galaxy Express sul web, seguito poi da Great Harlock: Nibelung no Yubiwa (L'Anello del Nibelungo), altro manga sulle avventure di Captain Harlock, di cui possiamo vedere una trasposizione in 6 OAV sotto il nome di Harlock Saga.
Ora è la volta del manga Maetel Legend, online addirittura sul sito ufficiale di Leiji Matsumoto, accessibile da gennaio 2000 a questo url: www.leiji-matsumoto.ne.jp. Per il momento è apparso solo il primo episodio, che inizia con la presentazione di Andromeda Promethium, regina di Lamethal, preoccupata per la sorte del suo pianeta e si conclude con l'apparizione delle due figlie, una con i capelli rossi (Emeraldas o Selene?) e una con i capelli biondi (Meatel o Yayoi?)
 
Più che una descrizione dettagliata della vita di Leiji Matsumoto ed un elenco esauriente della sua produzione, il sentire direttamente il suo pensiero possa rendere più esplicito quello che sta dietro il lavoro di un mangaka come lui, un uomo che ha dedicato la sua vita alla realizzazione del suo sogno, quello di essere un disegnatore di manga.
Ecco perché qui trovate due interviste tradotte dal Volume 4, Numero 7 (1996) della rivista ameicana Animerica. La prima dà un quadro generale del background di Matsumoto-Sensei, la seconda è invece più incentrata sull'uscita negli USA del primo film del GINGA TETSUDO 999, ma permette di “vedere” con in propri occhi come la mente di Matsumoto lavora.
 
di Samantha “Jun” Pozzobon (jun@libero.it)
 
 

 

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Harlock™, Yamato™, Galaxy Express™ e la quasi totalità dei personaggi citati sono © di Leiji Matsumoto, ogni altro nome è © del rispettivo autore.
 
“Finchč la gente non smette di credere nei propri sogni, essi non svaniscono.”