In Valle Camonica sono state ritrovate figure di grandi guerrieri risalenti al VI - VII secolo a.C, le quali sono simili ad altri esempi d’arte preistorica che si trovano in Italia, in particolare alle statue-stele della Lunigiana; una regione tra la Liguria e la Toscana, valle del fiume Magra. Nelle incisioni rupestri camune possiamo notare diversi personaggi, armati e non, che danno vita a delle scene collettive nelle quali si può individuare la tribù nei suoi principali componenti. Il personaggio più evidente appare in sella ad un cavallo: il possesso di questo animale indicava, infatti, prestigio e ricchezza, di conseguenza l’uomo ritratto è sicuramente il capo. Quest’ultimo porta un vistoso copricapo piumato, segno di potere militare, ma anche religioso; la maggior parte delle volte il capo era affiancato dalla vera e propria figura del sacerdote (o stregone) che a differenza del primo non portava armi. Gli altri combattenti sono raffigurati con diversi utensili e secondo diverse tipologie che possiamo osservare nelle incisioni: alcuni dal corpo esile, hanno un elmo cuspidato, con una mano reggono uno scudo tondo, con l’altra una lunga asta alle cui estremità sono posti due cerchi che fanno pensare ad un attrezzo non identificabile: forse è un segno di comando, dato che il personaggio è molto diverso rispetto agli altri. In un’altra rappresentazione invece, possiamo osservare combattenti caratterizzati da un elmo a calotta semicircolare, da una lunga lancia con un enorme cuspide rivolta verso il basso e un piccolo scudo ovale. Inoltre si vede un attrezzo astiforme che probabilmente è una lancia non ultimata. Infine alcuni non hanno l’elmo ma sono dotati di lancia, cuspide e scudo. Nelle incisioni rappresentanti scene di combattimento, le figure umane più diffuse sono quelle di individui isolati che impugnano con una mano un’arma tenuta sopra la testa e con l’altra uno scudo che può essere di varia forma. Abbiamo anche altri personaggi privi di armi e di simboli particolari che potrebbero essere la gente comune della tribù. |
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I GUERRIERI CAMUNI |
LE ARMI |
Oltre a quelle impugnate da molte figure umane, abbiamo vari casi
di incisioni che raffigurano chiaramente lance dalla lama piuttosto lunga,
daghe, cioè spade corte e larghe a due fili, altri tipi di spade, forse
alabarde, cioè armi con aste lunghe, le quali hanno una punta lanceolata
da un lato e dall’altro una scure, nonché scuri dal corpo quadrangolare o
arcuato e con un lungo manico ricurvo.Oltre a queste, abbiamo i pugnali a
lama triangolare ed a pomo lunato, le cui dimensioni permettono di
riconoscere tipi attribuibili a fasi culturali conosciute, dall’era del
Rame al Bronzo. Per quanto riguarda le armi di difesa vanno ricordati gli
scudi di varie forme, elmi, armature e corazze indossate da individui
armati. Queste rappresentazioni avevano valore magico perché attraverso
esse si sperava di ottenere risultati concreti, dato che i Camuni
credevano che attraverso l’immagine si potesse influire sul fatto
raffigurato carpendo qualcosa di esso. In queste incisioni, inoltre, viene messa in risalto la potenza fisica dei guerrieri anche in relazione alla loro potenza sessuale; infatti i cavalieri hanno in evidenza gli organi genitali e quindi si sottolinea la capacità di sopravvivere. |
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I GUERRIERI CAMUNI |
IL FABER |
Concludiamo ricordando la figura del fabbro, che era una professione a carattere magico, perché il metallo era raro, difficile da lavorare e da estrarre. Costui per compiere tale lavoro doveva saper utilizzare il fuoco e questa era considerata una magia.Una rappresentazione di un fabbro che forgia una daga su un’incudine è presente nelle incisioni rupestri camune dimostrando l’importanza di tale attività artigianale. |