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Le ragioni del Popolo U'WA

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Nei primi sei mesi del 2000 la Colombia ha esportato più di due milioni di dollari in petrolio, ma i giacimenti si stanno svuotando e, se non verranno aperti nuovi pozzi, a partire dal 2004 la Colombia diventerà un Paese importatore.

Per correre ai ripari il Governo ha concesso alla Occidental Petroleum Corporation, una società petrolifera californiana, il permesso di esplorare anche una zona di alto valore ambientale, all'interno del territorio tradizionale abitato dai settemila indigeni U'wa, presso il confine con il Venezuela. La Costituzione colombiana adottata nel 1991 concede alle minoranze etniche come gli U'wa uno statuto di ampia autonomia nelle loro riserve, ma i confini riconosciuti dal Governo agli U'wa comprendono solo un decimo del territorio tradizionale. Il pozzo sperimentale scavato dalla Occidental, denominato Gibraltar 1, si trova quindi nelle foreste abitate dagli U'wa, ma fuori dalla riserva stabilita dal Governo. Adesso che le foreste rischiano di scomparire gli U'wa chiedono che la riserva venga ampliata, quel tanto che basterebbe a impedire a chiunque di estrarre il petrolio dal sottosuolo. Secondo le convinzioni religiose degli U'wa, infatti, il petrolio è il sangue stesso della Madre Terra ed estrarlo equivale a dissanguarla.

I giacimenti rilevati dalla Occidental non potranno essere sfruttati prima di una nuova autorizzazione da parte del Governo. Secondo il giudizio della multinazionale californiana la zona interessata dai rilevamenti non è stata compromessa nel suo equilibrio ecologico, ma i filmati realizzati recentemente da una delegazione dei Verdi guidata dal senatore Stefano Boco documentano il disboscamento di una zona dove sono state impiantate alcune costruzioni prefabbricate e diverse strumentazioni di rilevamento. Per facilitare le comunicazioni è stata aperta anche una strada attraverso i terreni degli indigeni. È ovvio che la Occidental Petroleum intenda sfruttare i pozzi e a questo scopo abbia predisposto tutto il necessario, dalle vasche di decantazione del greggio alle strutture per il collegamento all'oleodotto più vicino. Il Ministero dell'Ambiente ha poi dichiarato che le operazioni della Occidental non comportano un impatto ambientale eccessivo e non rappresentano una minaccia culturale per gli indigeni, rafforzando le aspettative dei petrolieri. Ma il danno peggiore, sostengono gli U'wa, è quello che si fa nel sottosuolo, sotto la pelle della Terra. Il progetto della Occidental è - secondo gli U'wa - un grave delitto, un tentativo di genocidio culturale, contrario alle più sacre convinzioni degli indigeni.

La battaglia degli U'wa in difesa del loro territorio sacro, il Kajka-Ika, si affida al potere delle parole. Mentre la Colombia attraversa un periodo di violenza generalizzata e senza precedenti, mentre il confronto fra l'esercito e le armate rivoluzionarie si fa di anno in anno più pericoloso per tutta la popolazione, gli U'wa sollecitano l'attenzione internazionale con mezzi nonviolenti. "Non chiediamo ricchezza e denaro, chiediamo solo rispetto per la nostra cultura, il nostro pensiero e soprattutto di poter continuare a difendere la nostra madre terra", si legge in una delle lettere giunte ai Verdi italiani, che hanno testimoniato la loro solidarietà agli U'wa con incontri periodici presso le loro città e i loro villaggi. Diverse organizzazioni statunitensi si sono mosse in loro favore, dai Verdi alla Rainforest Action Network alla Amazonwatch. Negli Stati Uniti l'attenzione dei media nei confronti della lotta di questo popolo è stata amplificata in seguito alla uccisione in Sudamerica di tre volontari statunitensi pro-U'wa da parte dei terroristi, nel marzo del 1999, e durante la campagna presidenziale di quest'anno, quando gli ambientalisti hanno scoperto che la famiglia del candidato democratico Al Gore possiede più di 500 mila dollari in azioni della Occidental (nulla di troppo grave, se non fosse che Al Gore ha pubblicato diversi libri sulla tutela dell'ambiente e ama far conoscere il suo impegno per i diritti umani nel mondo.)

Anche se nonviolenti, gli U'wa raccontano di aver conosciuto la violenza delle autorità colombiane e delle organizzazioni paramilitari. Ci hanno riferito che l'11 febbraio, durante una manifestazione pacifica, la polizia ha provocato la morte di due bambine; che il 24 giugno le forze armate sono entrate nel villaggio di Cubarà, nel territorio U'wa, spaventando gli abitanti con gas lacrimogeni, lanciati anche dentro le case, e che ventotto bambini sono rimasti feriti. Nonostante ciò, gli U'wa hanno affermato che la loro lotta continuerà "finchè il Governo colombiano non deciderà di rispettare i diritti sociali, culturali, territoriali e ambientali di questo popolo millenario che si rifiuta di barattare la cultura della vita con la cultura della morte."

In agosto 2001 ci è giunta la notizia, che la OXY non è riuscita a trovare il petrolio che intendeva estrarre dal pozzo Gibraltar I. La lotta comunque continua, visto che nel sud del territorio U'WA l'impresa spagnola Repsol sta estraendo petrolio (n.d. Patrick Kofler).

Dal sito della Federazione dei Verdi: http://www.verdi.it/document/uwa/uwa1.htm, di Gaetano Prisciantelli

'tutti siamo figli della terra'

Ultimo agg.: 1.8.2003. XHTML 1.0 / CSS. URL: www.uwa.it/dossier/uwa/ragioni.htm
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