Casale
Marittimo: Si estende a
sud del fiume Cecina su una collina dell’entroterra chiamata
Poggio al Pruno, che domina su un vasto panorama della costa
tirrenica. Il mare, le pinete e le spiagge distano solo una
decina di chilometri e sono ben visibili le isole
dell’arcipelago toscano: Elba, Capraia e Gorgona. Il centro
storico di origine medievale, essendo rimasto fino ad oggi
pressoché intatto, denuncia elementi di notevole interesse
architettonico. Del castello, antico presidio a difesa della
costa e della vallata, rimangono i resti delle mura. Questo
antico borgo, inserito nel verde delle colline pisane, offre la
possibilità di passeggiate a piedi, a cavallo, in bicicletta e
a contatto con la natura. A Casale la presenza di stranieri è
in costante aumento. Il comune di Casale, di antica origine
paleoetrusca, vanta importanti ritrovamenti archeologici, tra i
quali la famosa tomba a "tholos", con tamburo
cilindrico e pilastro centrale del VI sec a.C. (attualmente nel
Museo Archeologico di Firenze). Centro importante anche nel
periodo romano, ha restituito le vestigia di un’importante
villa la cui costruzione viene fatta risalire al periodo aureo
dell’Impero. Di Casale medievale sono ancora visibili i resti
del castello (in particolare le mura inglobate nel tessuto
urbano) e il Palazzo Rocca. Casale mostra l’evoluzione tipica
di un borgo, costruito intorno ad una roccia residenziale che
segue uno sviluppo ad anelli successivi tenendo conto delle
cinte murarie. Sono state infatti rinvenute tracce di due
distinti Castelli, un "Casale Vecchio" e un
"Casale Nuovo", corrispondente all’attuale Casale
Marittimo, forse sorto in seguito alla distruzione del primo.
Casale Nuovo, capoluogo di Pieve, fu feudo dei Conti Della
Gherardesca fino al XV secolo, dopodiché passò sotto il
dominio di Firenze.
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Montescudaio:
Antica sede monastica
benedettina e capoluogo della diocesi di Volterra, castello
dei conti Della Gherardesca, fondato alla fine del XII secolo
nel luogo di una preesistente chiesa di Santa Maria,
Montescudaio gode di un panorama da cui sono visibili la piana
della valle del Cecina, tutte le isole dell'Arcipelago Toscano
fino alle montagne della Corsica. Il nome antico deriva dal
latino Mons Scutarum che significa monte degli scudi,
Montescudaio fu infatti un borgo fortificato di grande
importanza strategica, data la posizione dominante su tutta
l'area. Dalle vigne delle colline circostanti si produce il
vino rosso Montescudaio DOC.
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Riparbella:
Conosciuta e citata nelle fonti medievali, conserva di
quest'epoca la chiesa intitolata a San Giovanni Evangelista.
Vicina alla piana del Cecina, in una terra originariamente
acquitrinosa, facilmente difendibile e ricca di fauna, fu feudo
fino al 1755 e resa autonoma nel 1780 da Leopoldo di Lorena.
Famosa per i suoi boschi e per la macchia mediterranea, dove
vivono numerosi cinghiali, è particolarmente apprezzata per
l'arte della cucina a base di cacciagione, funghi, e altri
piatti tipici della cucina toscana.
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Pomarance:
Denominato Ripomarancia fino al XIV secolo, poi Ripomarance
o Pomarance, fu al centro di lotte giuridiche per il suo possedimento
fra i vescovi e il comune di Volterra. Al centro della Val di Cecina
sul contrafforte che la separa dalla valle del torrente Trossa,
Pomarance si è trasformata da borgo medievale a moderna cittadina.
Qui nacque il pittore-architetto Cristoforo Roncalli, detto il
Pomarancio. Nel borgo medievale si distinguono le tre porte, la piazza
di San Dalmazio e la casa Mugnaini-Ricci del XII secolo. La chiesa di
San Giovanni Battista custodisce opere cinque-seicentesche del
Pomarancio. Il palazzo comunale, originario del XIV secolo, presenta
numerosi stemmi dei secoli XV e XVI. Sulla via principale vi sono
alcuni palazzi rinascimentali e il grande palazzo della famiglia de
Larderel. La frazione di Larderello, con gli impianti geotermici e industriali
della "Valle dei Diavolo", é nota per lo sfruttamento dei
soffioni boraciferi. Il Museo de Larderel illustra le vicende
dell'utilizzo di queste forze geotermiche da parte dell'uomo.
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