I RIMBOSCHIMENTI IN VALLE

A

Nel 1912 la società friulana "Pro montibus et sylvis" conferisce il diploma di benemerenza all'ormai scomparso Conte Ceconi per i rimboschimenti eseguiti dal 1890 al 1908. La zona della Val d'Arzino appariva in quel periodo sempre descritta come luogo di "frane disastrose" e "misero squallore". Questo era un problema molto sentito all'epoca e veniva affrontato sia da associazioni private che dal Governo Centrale. Il Conte Ceconi si rese promotore di rimboschimenti su grande scala: si valuta che dal 1890 al 1908 mise a dimora circa 1.900.000 piantine, prelevate negli orti governativi, tutte in terreni di sua proprietà. Al lavoro di impianto ne conseguì poi uno di sostituzione e manutenzione accurata dei boschi, che venne perpetuata anche alla morte del Conte, che aveva aiutato finanziariamente anche l'impianto di un vivaio in Val d'Arzino, precedentemente deliberato dal Comitato Forestale.

 

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1. Monte Cecon

pini

171.000

abeti

91.000

larici

13.000

2. Valle Nespolaria

pini

17.000

abeti

30.000

larici

13.000

aceri

30.000

3. Bosco Acquaviva

pini

1.000

abeti

1.500

larici

1.500

aceri

20.000

castagni

80

4. Bo' Zorz

robinie

1.750

aceri

20.000

5. Bosco Spins e Ronchiatz

aceri

2.000

larici

20.000

pini

6.000

querce

3.000

robinie

2.000

6. Mion

querce

1.050

larici

50

7. Pallamont

aceri

8.000

larici

6.000

pini

10.000

abeti

10.000

8. Bedeiat

roveri

20.000

faggi

15.000

aceri

2.000

9. Monte Corno

abeti

8.000

pini

10.000

10. Cuel dell’Ongla

querce

10.000

abeti

7.000

pini

10.000