Il TRAFORO DELL'ARLBERG

 

 

 

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I lavori erano stati iniziati con cottimi nel giugno del 1880; successivamente si passò all'appalto. La gara venne esperita il 21 dicembre 1880 ed i lavori vennero consegnati alla ditta appaltatrice nel gennaio del 1881. Venne accettata l'offerta di due ditte consociate. L'impresa austriaca dei fratelli Lapp e l'impresa italiana di Giacomo Ceconi di Pielungo (Vito d'Asio). Sui prezzi di progetto fu accolto l'aumento del 2% per i lavori della parte ovest e del 5% per quelli della parte est. Il contratto prevedeva che a sue spese l'appaltatore doveva provvedere alle strade di accesso e di servizio, ai mezzi di trasporto, alle perforatrici ed alle cave di pietra, in pratica a tutto quello che occorreva di materiali e di mezzi d'opera per l'esecuzione dei lavori. Tutto ciò era espressamente richiamato nel capitolato d'appalto, in quanto una parte delle attrezzature era già stata installata a cura dello Stato, che in un primo tempo aveva previsto una parziale conduzione dei lavori in diretta amministrazione. Il contratto d'appalto prevedeva poi una serie di prescrizioni relative alle modalità ed ai tempi di esecuzione; tra l'altro era prevista una penalità giornaliera di 800 fiorini (circa 2000 lire dell'epoca) in caso di ritardo; un ugual premio era stato previsto in caso di anticipo, cosa che in effetti avvenne. Il costo complessivo dell'opera (galleria ed installazioni) fu di circa 19.100.000 gulden (fiorini austriaci), pari a circa 47.700.000 lire (1 fiorino = 2,50 lire circa). I criteri di scavo seguirono il principio di un'avanzata principale in basso, sul piano di regolamento (Sohlenstollen), veniva poi scavata un'altra galleria in calotta, alla quale si accedeva dal basso mediante fornelli. Seguiva poi lo scavo della rimanente sezione e quindi il rivestimento in muratura a partire dai piedritti. La perforazione avvenne con mezzi meccanici ed a mano; quella meccanica interessò soprattutto lo scavo della galleria di direzione sul piano Idi regolamento. Sul lato est si impiegarono perforatrici a percussione, mentre dal lato ovest si procedette con le perforatrici a rotazione. Si adottarono due tipi di perforatrici poiché all'inizio si riteneva di poter decidere, in base all'esperienza, quale dei due sistemi fosse il migliore per poterlo adottare per l'intera galleria. La diversa natura delle rocce non permise di formulare un parere definitivo e così si continuò sino alla fine con due sistemi diversi.