LA VECCHIA CHIESA

Cjasiât a no la poderà mai dismenteâ!

Nel '76 abbiamo perduto la nostra vecchia Chiesa e con essa
un bel pezzo della nostra storia.
Ma ogni volta che sentiamo le sue campane, è come se lei fosse ancora con noi, in ricordo dei nostri vecchi che caparbiamente la vollero, perché testimoniasse nei secoli la propria fede, il proprio orgoglio.

Premi per ascoltare il suono delle sue campane

   

Luglio 1970 - Si riparano i danni procurati da una violenta bufera abbattutasi sulla valle.
Sullo sfondo si può vedere il monumento ai Caduti casiacchesi della grande guerra, inaugurato nel 1920.

 

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La chiesa di S. Osvaldo, a Casiacco, sorse sul terreno di Butti Francesco, adiacente all'Oratorio pubblico, ormai insufficiente, del quale venne demolita la navata e sul presbiterio si costruì una casetta.
Le fondazioni vennero eseguite nel 1904, poi i lavori rimasero fermi fino al 1910, anno in cui prese la cura pastorale di Casiacco Don GioBatta Cristante.
Sotto la guida del nuovo Parroco, molto attivo, la chiesa venne portata a termine nel 1915 e il giorno 25 marzo, festa dell'Annunciazione, con grande concorso di popolo venne benedetta.
Nella mente degli anziani sono scolpiti fortemente i ricordi relativi a quegli anni di attività febbrile del paese, che si sentì tutto impegnato alla costruzione della nuova chiesa. Le donne con la gerla portavano la ghiaia dall'Arzino. Gli uomini coi carri trasportavano i sassi dal monte Albignons. Il legname occorrente venne in gran parte acquistato con la vendita di legna ricavata da un bosco donato alla chiesa.
La filodrammatica, molto fiorente in quel periodo, eseguì numerose recite a beneficio del nuovo tempio. Si ricordano ancora due macchiette che mandavano in delirio la platea: Marin Giovanni e Marin Nicolò.
Nel 1922 tutti gli utili dei festeggiamenti di Santa Lucia furono donati alla chiesa. Negli gli anni seguenti, la chiesa venne abbellita decorandola e dotandola delle suppelletili necessarie.
Alla fine degli anni '60 si procedette alla realizzazione dell'impianto di riscaldamento, alla pittura della facciata e al riatto della Sacrestia.
Anche il Campanile sorse nel periodo dell'intensa attività di Don Cristante.
I giovanotti facevano i blocchi e poi li tiravano sù con la carrucola nel costruendo campanile, dove degli operai volontari li sistemavano.
In breve tempo si arrivò fino al pianerottolo della cella campanaria.
Fu Barazzutti Michele che costruì l'ultima parte del campanile e il lavoro finì nel 1920.
Dapprima si usarono piccole campane trovate di occasione. Nel 1926, era parroco Don Gioacchino Muzzatti, vennero installate le campane tuttora esistenti, elettrificate nel 1963.
Nelle vecchie fotografie, in primo piano davanti alla chiesa, compare anche il monumento ai Caduti del paese nella grande guerra e che, successivamente al sisma del '76, è stato spostato nel piazzale antistante il cimitero.
Il progetto era di Mons. Cecco, Parroco di Vito, per molti anni cultore d'arte, che ideò pure altri monumenti della zona.
Il materiale fu tratto dalle cave di pietra di Pradis, modellato con mano maestra da un certo Venier di Cornino, detto Pistola, famoso bevitore ma non meno famoso scalpellino: aveva lavorato anche al Cremlino.
Tutti i casiacchesi concorsero alla spesa guidati da alcuni maggiorenti. La colonna tronca, con cui finiva il monumento, voleva chiaramente significare la giovane vita troncata dei Caduti. Fu inaugurato nel 1924.
A titolo di curiosità va inoltre ricordato che la prima chiesa di Casiacco fu inaugurata nel 1690 e che in quel giorno, S. Osvaldo naturalmente, furono celebrate quattro messe e si raccolse la somma di L. 29.