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Dall'abitato di S. Francesco, si scende lungo via Galants per attraversare l'Arzino giungendo, pochi metri oltre il ponte, al punto in cui si stacca sulla destra la pista forestale segnalata dal CAI con il n.810A. Si prende per questa che subito entra in un tunnel vegetale e, salendo ripida lungo il fianco orientale del Monte Giâf, arriva sino all'omonima sella. La salita, data la compattezza del bosco di pino sotto il quale si sviluppa, è quasi senza storia se non fosse per un paio di brevi squarci che permettono una bella vista sul distendersi verso Sud della Val d'Arzino con i suoi fianchi boscosi, disseminati di piccole borgate e case isolate. Un ultimo breve tratto sotto faggi di grandi dimensioni e dall'annosa vita, porta a sbucare quasi d'improvviso sul prato di Sella Giâf, 960 metri, ore 1,45; al margine del quale sorge una costruzione sobriamente ristrutturata dal Gruppo "Nos dal Cjanâl di S. Francesc", intitolata RIFUGIO GIÂF che, lasciato generosamente aperto, offre un ricovero alquanto confortevole, fornito di cucina, zona pranzo e reti con materassi al piano superiore. Proseguendo brevemente sulla successiva mulattiera, potremo avere un insolito colpo d'occhio, verso Nord, sulle piramidali forme del Monte Verzegnis. La via verso la cima del monte, ci porta ora ad attraversare il pascolo alle spalle del rifugio, tenendosi sulla destra di una mangiatoia per i caprioli, con tracce di sentiero ci si dirige verso il soprastante bosco dove la traccia diviene più evidente. Lungo questa, con due brevi ripidi tratti abitati, nella tarda primavera da vere colonie di Genziana, si giunge nei pressi della cima che si raggiunge uscendo verso destra dal sentiero, 1085 metri, ore 2. Boscosa verso Nord, questa cima ci consente per contro una bella vista verso gli altri punti cardinali. |