Il Casale della Montagna

 

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La città    CAP  98060        Prefisso 0941        Quota slm. 328 ml        Distanza Capoluogo 80 Km        Abitanti 1866

Montagnareale è un paese di mezza costa, situato a 310 metri sul livello del mare, fra Patti e Gioiosa Mare.

A Montagnareale si giunge attraverso il bivio che sale da Patti: una strada solitaria, da dove si domina la verdissima plaga pattese, con la stupenda visione del suo golfo.

A Sud - Est del paese, inquadrata, in lontananza, nel suggestivo scenario del Tirreno, e nella leggiadria delle isole Eolie, la Rocca Salvatesta domina un'amplia distesa di monti boscosi, degradanti negli oliveti e negli agrumeti della collina e della piana, tra il biancheggiare dei torrenti "Provvidenza" e "Timeto".

Montagnareale è indicata dagli storici con nomi diversi. Il Pirri la chiama "Montana Regia", il Carafa "Montania", l'Arezzo "Montagna", il Fazello "Montagnana".

L'abitato, che come abbiamo detto, è situato a 328 metri sul livello del mare, si presenta al visitatore sotto un aspetto di cenrto tranquillo, di località appartata fra il verde, con la solitudine di certe terrazze con le pergole, con la serenità di certe palme maestose, e sopratutto con la poesia della campagna: una poesia impastata di odori di terra, di fruscii di erbe, di voci animalesche, che ci richiamano a lontane immagini rusticane, tanto care a Virgilio e ad altri poeti latini.

A Montagnareale si entra per la via "Vittorio Emanuele", l'arteria che attraversa, da un capo all'altro, il paese, fra bar, negozi ed edifici pubblici.

 

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La Storia

Il paese si chiamava in origine Casale della Montagna, era alle dipendenze di Patti, insieme ad altri Casali. Era il Casale più grosso e il più importante. Forniva infatti prodotti che venivano esportati dai Pattesi anche all'Estero. Aveva un'attività zootecnia, costituita sopratutto da maiali e da pecore; c'era una coltivazione intensiva di castagne e fichi, e una fiorente industria della seta e del lino.

Raggiunta una certa prosperità e ricchezza, il Casale della Montagna mal tollerava il dominio Pattese.

nel 1636, il re Filippo IV di Spagna, impegnato nella guerra contro la Francia, si rivolgeva alle città dei suoi Stati, tra le quali si annoverava Patti, implorando soccorso in denaro.

La lettera di Filippo IV arrivava a Patti quando la città era minacciata dalla separazione del più importante dei suoi casali. Con l'aiuto di Don Ascanio Anzalone, nobile messinese, e membro del Consiglio patrimoniale, il Casale della Montagna lavorava da tempo per ottenere l'Autonomia.

Malgrado le proteste e le minacce della città di Patti, di non contribuire alle richieste di aiuto del re Filippo IV, la separazione fu accettata a condizione che i Montagnari pagassero alla Corte Regia quattro mila scudi.

Nell'Ottobre del 1636, il Casale della montagna era già autonomo e assumeva il nome di Montagna reale o Regia ad indicare la liberazione dal dominio pattese e la diretta dipendenza dal Regio Demanio.

Al territorio di Montagnareale veniva aggiunto il feudo della Rocca, che apparteneva alla città di Patti.

Contro il parere dei patrizi Montagnari, Montagnareale fu poi venduta a Don Antonio Scribano, genovese, il quale, il 13 Luglio 1639, la rivendette a Don Ascanio Anzalone, che ne prese possesso col titolo di Duca.

Sotto il governo degli Anzalone, e successivamente dei Vianisi, Montagnareale si sviluppò economicamente e demograficamente. Nonostante le pesti, le carestie, i terremoti, come quello terribile del 1963, la popolazione aumentò.

La "jus populandi", portava verso i comuni feudali, fra cui Montagnareale, parte della popolazione delle città e delle terre demaniali. Questo fenomeno provocò il trasferimento, a Montagnareale, di numerosi braccianti e coloni, ed anche di famiglie pattesi, fra cui quella di un certo Cesare Sindona, con molta probabilità antenato dell'attuale famoso bancarottiere Michele, che vi rimase per tre generazioni.

 

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Arte e cultura

Monumenti - Imponente la chiesa Madre, del 1600, nel cui interno si conserva, fra l'altro, una bella statua in marmo della Madonna Assunta, scolpita a Palermo nel 1706.

Più antica, ma chiusa ed abbandonata, è la chiesa di Santa Caterina, che si affaccia sull'omonima piazza, e che è oggetto di particolare attenzione di molti pittori, che d'estate, partecipano alla Mostra estemporanea, in occasione della festa dell'Assunta.

Fino a qualche anno addietro, Montagnareale possedeva un vecchio Carcere, forse del 1500. L'edificio che aveva resistito per secoli alle ingiurie del tempo, e che era ancora in perfetto stato di conservazione, è stato recentemente sventrato, per consentire la costruzione di una strada. Era uno dei monumenti più ragguardevoli del centro urbano.

nella parte alta il paese fa capo alla chiesa di San Sebastiano, che fu sede di un antico eremo e che si può raggiungere, percorrendo uno scomodo viottolo.

Da qui il paese appare come sospeso nel vuoto, con una vasta distesa di tegole rosse, signoreggiate dall'agile campanile della chiesa Madre.

Zone Archeologiche - 

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Manifestazioni

Festa di Sant'Antonio (17 gennaio);

Festa di S. Basilio (12 luglio); 

Festa patronale dell'Assunta (15 agosto);

10 agosto Sagra della castagna (25 ottobre).

Particolare interessante della festa dell'Assunta è la suggestiva sfilata dei "Flagellati": 24 uomini vestiti di bianco e di scalzi, che si battono con catene, e che portano in processione la statua della Vergine.

 

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Prodotti Tipici

Agricoli: Cereali, olive, uva da mosto, nocciole, agrumi, castagne, ghiande, frutta.

 

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Trasporti

Autolinee: Patti
Ferrovia: A Km. 5 stazione di Patti (linea Palermo - Messina).

 

 

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Numeri Utili

Municipio:

v. Vittorio Emanuele, 1 tel. 0941-315032 - fax 315235.

 

Postali:
v. Belvedere, 9 - tel. 0941-315019.

 

Guardia Medica:
v. Belvedere - tel. 0941-315236

 

 

 

 

 

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News

 

 

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