Il territorio di Vallermosa, pur non mostrando apparentemente testimonianze archeologiche rilevanti, può offrire a chi si interessa  molte sorprese:  

 


Vi sono infatti molti elementi che testimoniano la presenza di insediamenti dell'epoca nuragica.

 
Testimonianze di epoca preistorica:                       

A quattro chilometri circa da "Gutturu Mannu" si raggiunge la zona archeologica di “Matzanni”. Situata nella zona più alta del territorio di vallermosa, (oltre 700 m d’altezza), questa località è la più importante dal punto di vista archeologico per la presenza di tre templi sacri a pozzo d’età nuragica circondati da un villaggio di 12 capanne. Negli scavi effettuati nell’immediato dopoguerra, sono stati ritrovati diversi reperti archeologici tra cui un bronzetto offerente chiamato Barbetta, anche esso esposto attualmente nel museo archeologico di Cagliari. Proseguendo verso nord in località “Jenna de Cantois” (porta dei confini, poiché si incrociano i confini di Vallermosa, Iglesias e Villacidro), si trovano i resti di un tempio risalente al periodo Fenicio-Punico.

A quattro chilometri dal centro abitato, percorrendo la strada provinciale per Decimoputzu, troviamo il nuraghe "Su Casteddu de Fanaris". Questo è ubicato nella collina più alta della zona a guardia della pianura che si estende da Vallermosa sino ai paesi vicini. In questa zona, diverso tempo fa fu ritrovata una statuetta raffigurante la “Dea Madre” che ora si trova al museo nazionale di Cagliari.

Nuraghe Baccheri.


Testimonianze di epoca romana:               

Cippi funerari in località Pau;

Non distante dal centro abitato in località S. Maria, è possibile visitare i ruderi delle terme romane e la piccola chiesetta campestre dedicata alla santa.


Testimonianze di epoca medioevale:

Chiesa di S. Maria del Paradiso (distrutta e ricostruita più volte );

Chiesa di S. Lucifero di Pau (della quale non esistono più tracce ) ;
In centro, si ha la possibilità di visitare la chiesa parrocchiale di S. Lucifero Patrono del paese, i cui festeggiamenti si svolgono il venti di maggio. All’interno della chiesa, risalente ai primi del 1.700, è conservato un antico dipinto di immenso valore per i paesani, raffigurante le effigie del santo.

Chiesa di S. Michele di Pau (distrutta della quale non esistono tracce );

Chiesa di S. Pietro di Pau (distrutta della quale non esistono tracce );

Rovine dell'antica Pau (qualche rudere ).

 

Home Page    Fotografie