LE COMETE.        

Le comete sono corpi celesti che fanno parte integrante del sistema solare. Sono normalmente raggruppate in una sorta di "ciambella" agli estremi limiti del campo gravitazionale del Sole (nube di Oort).
Dimensioni: pochi chilometri(*).
Forma: sferica o allungata o bitorzoluta (la cometa seguita e colpita dalla sonda Giotto nel 1990 aveva la forma di una "patata" stretta e lunga).
Natura: polvere spaziale e soprattutto ghiaccio che fonde quando la cometa si avvicina al Sole, costruendo la coda. Orbita: è sempre ellittica, con il Sole in uno dei fuochi, ma allungatissima: la cometa di Halley (il più recente passaggio nel nostro cielo è avvenuto nel 1986) ha un periodo di rivoluzione di 76 anni e si porta da una distanza minima dal Sole (perielio) inferiore a 100.000.000 di km, a una distanza massima (afelio) superiore a 5.000.000.000 di km (**), cioè oltre l'orbita di Nettuno.
Passando "vicino" ai pianeti le comete possono caderci dentro (è accaduto su Giove nel 1994: la cometa Schoemaker-Levy dopo essere stata rotta in 20 parti, precipitò sul pianeta) oppure frantumarsi e poi dar luogo ad una periodica "pioggia" di stelle cadenti (la Terra attraversa il 10 agosto e l'11 novembre due campi di frammenti di comete).
In ogni caso le comete sono destinate ad esaurirsi (sono corpi celesti "effimeri") poichè la loro massa diminuisce inesorabilmente ad ogni avvicinamento al Sole.
Sempre l'umanità ha avuto paura delle comete per diverse ragioni. La più importante è forse quella legata alla concezione dell'universo valida sino a 400 anni orsono. Sino ad allora il governo dei moti dei corpi celesti era direttamente sotto il controllo di Dio e non di leggi "naturali", per cui il sorgere improvviso e inspiegabile delle comete non poteva che essere il segno della collera divina, per ammonire gli uomini "cattivi".
In realtà il rischio legato alle comete(***) deve essere esaminato sotto due profili: 1) l'attraversamento della coda; 2) l'impatto con il nucleo.
1) Non rappresenta alcun pericolo: polveri, gas e vapori a contatto con l'atmosfera terrestre bruciano o vengono diluiti.
2) Questo è un rischio veramente importante, anche per la stessa sopravvivenza della vita sulla Terra, ma occorre tener conto di alcuni fattori: a) la Terra è abbastanza vicina al Sole e ha una attrazione gravitazionale non troppo grande, per cui difficilmente le comete possono cambiare traiettoria per colpire il nostro pianeta; b) se il nucleo non è troppo grande, gran parte di esso vaporizzerebbe nell'attraversare l'atmosfera; c) l'odierna tecnologia consente di prevedere con largo anticipo la probabilità di impatto e di (forse, per ora) porvi rimedio con il lancio di testate nucleari capaci di rompere e fondere il nucleo stesso.

(*) La cometa Hale Bopp (aprile 97) aveva un nucleo di 40 km.
(**) Se ne trovano però anche alla distanza di 1 anno-luce dal Sole.
L' anno-luce è una delle unità di misura delle distanze usate dagli astronomi: 1 anno-luce = 300.000*365*24*3.600 = 10.000.000.000.000 km, cioè 10 milioni di milioni di chilometri.
Un'altra unità di misura è il parallasse, cioè la distanza di un punto C dal quale il raggio dell'orbita terrestre è visto sotto un angolo di 1". La distanza del punto C è quindi L = 150.000.000 * ctg 1" = 30,9*10^12 km, cioè circa 3,1 volte più grande di un anno-luce.
Una terza unità di misura è l'U.A. (Unità Astronomica) che pone uguale a 1 la distanza Terra - Sole, cioè 1U.A.=150.000.000 km.
(***) Ben diverso è il rischio derivante dagli asteroidi i quali hanno orbite parallele o addirittura intersecanti quella della Terra.