LE GALASSIE        

Sono estesissimi sistemi di stelle legate fra loro dalla gravitazione universale e dotate di moto rotatorio intorno al proprio centro e traslatorio verso un punto comune a due o più di esse, così costituendo gli ammassi.
Le galassie sono gli organismi "normali" del nostro universo, cioè non esistono, se non relativamente rare, le stelle isolate. Ciò dipende probabilmente dal fatto che, al momento del Big-Bang si costituirono enormissime nubi di idrogeno separate fra loro. Da ogni nube si costituirono una o più galassie.
Nubi piccole non sono in grado di generare nuove stelle e vagano ancora nello spazio intergalattico, aspettando di essere catturate da sistemi più grandi oppure di riunirsi in modo da avere massa sufficiente a trasformarsi a loro volta in galassie(*).
Le galassie sono delle isole nell'universo che noi osserviamo, isole lontane fra loro. Ce ne sono piccole (10.000 anni-luce di diametro), grandi (100.000 anni-luce), grandissime (300.000 - 1.000.000 anni-luce), ma le distanze fra loro sono sempre superiori a milioni di anni-luce.
Accanto a galassie antiche ed esaurite (globulari) ci sono galassie in piena fioritura e altre ancora in formazione con la generazione di nuove stelle.
Alla periferia di molte galassie, come la via Lattea, ci sono ammassi globulari, cioè gruppi di milioni di stelle ormai vecchie(**), e nubi di idrogeno che sono speranze di nuove stelle.
Le forme assunte dalle galassie sono varie, ma sempre come risultato di moti rotatorii. Le più spettacolari sono forse quelle a spirale con due o più bracci, che hanno quasi l'aspetto di stelle marine. Non mancano però forme a disco, ellittiche, sferiche, sfrangiate.
Talvolta si dividono in due parti, altre volte si scontrano(***) per formarne una sola oppure si attraversano poi separandosi.
Naturalmente molte di queste cose sono a livello di ipotesi ben fondate, poichè tutto ciò che si è detto avviene in tempi di milioni di anni e le nostre osservazioni sono troppo "giovani" per aver visto realmente ciò che avviene. Basti pensare che sino a 100 anni orsono le galassie erano dette "nebulose" perchè i telescopi non erano in grado di distinguere le stelle al loro interno e quindi sembravano nuvole luminose vaganti nello spazio infinito.


(*) Bisogna distinguere fra massa della nube e densità della nube: la massa può anche essere enorme, ma se la densità è piccola (cioè le molecole componenti sono molto distanti fra loro) la forza di attrazione gravitazionale non è sufficiente ad innescare il processo di aggregazione. Ricordiamo che la forza gravitazionale è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente al quadrato della distanza. Ne segue che se la massa è piccola (e tale è quella delle molecole che costituiscono le nubi) e la distanza è grande (non in termini assoluti ma relativi, nel senso che due atomi distanti un millimetro sono in proporzione distanti molto più che la Terra dal Sole) la forza di attrazione è praticamente zero. Se però, per esempio, nel loro vagare, le nubi incontrano un qualche "pezzo" di materia, magari proveniente dall'esplosione di una nova, allora tale pezzo funge da primo attrattore, aumenta la sua massa, attrae altra massa perché la sua forza è aumentata e così via, sino a generare un nuovo corpo celeste.
(**) La vecchiaia delle stelle è di diversi tipi a seconda della massa iniziale. Gli ammassi globulari sono costituiti da stelle che hanno esaurito tutte le possibilità di trasformazione perché erano troppo piccole. Quelle più grandi diventano stelle di neutroni o buchi neri.
(***) Scontrarsi e attraversarsi sono parole un poco improprie poichè le distanze fra le stelle componenti le galassie sono pur sempre grandi rispetto alle loro dimensioni fisiche [la stella più vicina al Sole (si chiama Proxima Centauri, che in latino significa Vicina del Centauro) si trova a 4,4 anni-luce di distanza]. Ciò non toglie che siano possibili veri e propri abbracci di fuoco, a seguito di fusioni generate dalle forze di attrazione gravitazionale.
Gli stessi fenomeni si verificano nel nostro sistema solare: asteroidi e comete viaggiano tra i pianeti quasi sempre indisturbati, senza per forza dar luogo a scontri, almeno nel tempo presente, salvo eccezioni. Nel passato remoto, quando i corpi celesti erano molto più numerosi e l'equilibrio era ben più precario, gli scontri erano continui, come dimostrano la superficie della Luna e di Mercurio.