COMPITO DELLA SCUOLA

LETTERA E RISPOSTA

Qualche settimana fa ho ricevuto la lettera seguente:

a proposito di condizionamento....... sarebbe bello se un docente di fisica provasse a mettersi in gioco e si cimentasse realmente nella progettazione di un semplice impianto di condizionamento per una appartamento , o per un ufficio o per una villetta. Avrebbe dalla sua parte la teoria e poi si confronterebbe in prima persona con cose che poi debbono assumere concretezza. Se poi fosse bravo nel porgere a meno esperti il tutto e a mettere anche uno studente es. dell'istituto tecnico per geometri nella condizione di procedere al dimensionamento-progetto di un impianto es. per la propria casa, allora sarebbe grande per davvero. E' un peccato per esempio che giovani diplomati in istituti tecnici es. geometri dovendo in casa loro installarsi un qualsisi impianto di condizionamento non entrino per niente in gioco non capendone niente e lasciando all'installatore le scelte. In 5 anni di superiori certamente vi e' tutto il tempo per poter apprendere quel minimo che serve per poter acquisire un minimo di competenza specie se si sono studiate certe materie .... Quanti btu sono necessari per il saloncino di casa? ... non ne ho idea .... ; peccato sentirsi rispondere cosi' da un neodiplomato di istituto tecnico.
torno a complimentarmi con lei per i tantissimi contributi messi in rete.... segno di grande passione ...
se volesse sfidarsi prof. Caruso .... ne sarei felice

Dopo aver riflettuto un poco ho risposto nel modo seguente:

immagino che il neodiplomato sia lei.
Veniamo al punto: il problema non è quello di sfidarsi o meno. La scuola, almeno quella che lei ha frequentato, non ha e non deve avere lo scopo che lei sottindende nella sua lettera: la scuola di tecnico di secondo livello ha il compito di preparare gente capace di imparare a risolvere diversi problemi. I tecnici di terzo livello (operai specializzati) devono invece saper fare alcune cose. La scuola superiore deve insegnare ad imparare, a insegnare a fare ci pensano le scuole professionali.
Detto questo passiamo al problema del condizionamento del suo saloncino; provi con me ad elencare le fasi di lavoro: dobbiamo sapere quanto calore o freddo entrano ed escono dall'ambiente? Se lei va in Termodinamica, impianto frigorifero, trova come si calcola la trasmissione di calore. Ci servono i coefficienti di trasmissione? Ci servono dimensioni, natura, disposizione delle superfici del saloncino? Queste cose le ha lei o se le deve studiare direttamente sul luogo. Mi vuol dire che tutto ciò non le è stato spiegato oppure non lo trova nei suoi libri o nel suo manuale?
Lei ha sicuramente fatto molti esercizi su diverse situazioni: è suo compito mettere insieme i particolari affrontati separatamente per risolvere una situazione completa. Ma alla fine del suo lavoro progettuale cosa ha in mano? Dei disegni e dei numeri. Cos'altro deve fare? Andare in un negozio e comprare gli oggetti che più si avvicinano ai disegni e ai numeri. Oppure vuole che le fabbrichino quello che vuole lei? Le faccio un esempio banale: per costruire una trave in cemento armato, si fa produrre il cemento che vuole lei, si fa produrre il ferro che vuole lei, si fa portare sabbia e ghiaia dalla Svezia o dal Giappone? oppure semplicemente adopera quello che c'è in commercio, adattando i suoi calcoli? e le casseforme se le fa costruire di 42, 7 cm oppure le fa direttamente di 45 cm o addirittura di 50 cm perché le altre costano troppo?
I miei alunni si lamentano perché non gli insegnamo ad usare il tornio come nelle professionali e non si rendono conto che i professionali tornitori per esempio non sanno nulla di matematica, di fisica, di termodinamica, di elettrotecnica, ecc., così come i professionali elettricisti non sanno nulla di tornitura, di matematica, di fisica, di termodinamica, ecc. Lei invece sa un poco di questo e un poco di quello e quindi è in grado di connettere e giustapporre diversi parametri per ottenere un risultato complesso.
Non tenti di fare contemporaneamente il morto e il becchino: nella nostra società, con le nostre esigenze, è indispensabile la separazione dei ruoli e delle competenze.
Al geometra non serve la "pratica", al geometra serve il ragionamento, la capacità di adattamento, la voglia di mettersi sui libri e sui quaderni con penna e calcolatrice, serve pazienza nel pensare e fantasia nell'immaginare le cose prima di farle. Un operaio in un mucchio di mattoni vede un mucchio di mattoni, un tecnico in un mucchio di mattoni vede la casa!
Ciao!
giovanni caruso
P.S. Quanti BTU servono al suo saloncino se lo deve calcolare lei PRIMA DI ANDARE DAL RIVENDITORE così come avrebbe calcolato prima il numero di mattonelle che servono per coprire il pavimento del saloncino.

Mi piacerebbe avere il parere di qualcuno dei miei lettori, sia sulla lettera che sulla risposta.