SONDA GALILEO        

La sonda Galileo, nel novembre scorso, volò a soli 300 km dalla superficie del satellite Io fotografando una massiccia eruzione vulcanica in corso. La sorgente (indicata dalla freccia rossa) era una fessura lunga 40 km all'interno del cratere vulcanico Tvashtar Patera, posto a 61° nord e 119° ovest, e ha formato una lingua di lava alta più di 1,5 km. Lo spettro infrarosso fa ritenere che la temperatura della lava superasse i 1.600 gradi kelvin. L'eruzione è stata così luminosa che il rivelatore elettronico della fotocamera è andato in saturazione, provocando uno straripamento degli elettroni nei pixel vicini (freccie gialle).
Si ringraziano la NASA e la University of Arizona.

La missione Galileo continua

Il 22 febbraio la sonda Galileo ha effettuato il suo terzo e più ravvicinato passaggio sopra il satellite vulcanicamente attivo Io. Alle 14:32 Tempo Universale, la sonda è transitata a soli 199 km dalla superficie di Io. Le immagini e le informazioni verranno trasmesse ed analizzate nel corso delle prossime settimane. Nonostante sia stata bombardata dalla forte radiazione di Giove, la Galileo continua a fornirci immagini ed altri dati utili. Anche se la notizia non è stata ancora resa ufficiale, la Galileo sta operando nella seconda parte della missione. La prima, chiamata Galileo Europa Mission, si è conclusa il 31 gennaio, dopo il sorvolo del satellite Europa del 3 gennaio. Finchè la Galileo lavorerà, i ricercatori sperano di poter continuare ad usarla. Tra i suoi prossimi appuntamenti c'è un altro sorvolo di Io il 20 febbraio e quello di Ganimede il 20 maggio ed il 28 dicembre e, per la fine dell'anno, un'osservazione di Giove insieme alla sonda Cassini.