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Gli scritti possono essere suddivisi in diverse categorie o generi: da prosa a poesia, da romanzo a opera scientifica, da storia a fantascienza, ecc.
I documenti si distinguono perché dovrebbero essere accompagnati da prove più o meno articolate degli argomenti trattati. Cioè il documento dovrebbe essere intrinsecamente "vero" contenendo affermazioni o negazioni non smentibili nel tempo nel quale viene prodotto. Implicitamente il documento è sorretto da una frase del tipo: sino ad oggi le cose stanno come ora vi racconto. Tutto ciò che trovate nel mio sito almeno tendenzialmente risponde a questa definizione di documento. Ho detto tendenzialmente perché ci sono anche delle opinioni e dei giudizi, i quali sono ovviamente strettamente personali, discendendo essi dalla mia esperienza, e quindi soggettivi. Per esemplificare, mentre non è (quasi(*)) discutibile che due più due fa quattro, è invece discutibile dire che quel quattro è bello o brutto.
I colleghi che insegnano lettere, quando assegnano la prova scritta detta "tema", suggeriscono agli alunni di iniziare scrivendo una "scaletta" del modo di argomentare: prima dire questo, poi quest'altro, poi chiudere così, ecc. Il percorso suggerito in questa pagina e nella seguente non è altro che una scaletta, in forma di schema a blocchi, applicata ad un documento tecnico. La base di un tale documento è rappresentata dai quattro elementi della prima fase, i quali devono essere tutti presenti prima di cominciare, altrimenti il documento NON ESISTE.
Ci sono due elementi sui quali occorre soffermarsi in particolare: la iconografia 4 e la logica argomentativa 10. La prima negli ultimi anni ha avuto una crescita di importanza veramente notevole, grazie allo sviluppo dell'informatica e della documentaristica, assumendo spesso da sola il valore di documento. Occorre stare molto attenti a non lasciarsi confondere fra realtà vera e realtà virtuale. Un filmato su un gatto verde a pallini rossi probabilmente riprende un gatto FALSO, ma le IMMAGINI sono vere!
La logica argomentativa si può anche chiamare stile della scritura e rappresenta uno dei cardini del documento, perché sottintende il PUBBLICO (i barbari anglosassoni direbbero il "target") al quale esso è diretto. Io sono convinto che si può far capire quasi tutto quasi a chiunque, basta adoperare le parole giuste. Il problema cioè non è quasi mai CAPIRE ma FARSI CAPIRE. Naturalmente non sono certo di esserci riuscito, ma in tutte le pagine che ho scritto ho sempre tentato di dire in modo da essere capito da tutti. Ovviamente chi ha una cultura superiore alla mia troverà tutto ovvio e scontato, ma io non ho scritto per loro! Le mie pagine sono per chi deve ancora imparare qualcosa, oppure precisare cognizioni, oppure cogliere connessioni e collegamenti fra cose sparse.
(*) Qualcuno potrebbe pensare che ci siano verità universali, come appunto 2 + 2 = 4. Dal punto di vista della FISICA una affermazione del genere non è accettabile, perché PRIMA di farla bisogna verificarla sperimentalmente, visitando TUTTE le civiltà dell'universo: qualcuna di esse potrebbe non aver inventato i numeri pari (questa osservazione mi fu suggerita da una collega che insegna matematica) e quindi per essa l'operazione 2 + 2 = 4 non esiste!. Naturalmente questo esempio può apparire nient'altro che una barzelletta, tuttavia rappresenta un modo estremo di intendere cosa vuol dire "provare quel che si scrive".