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- GENERATORI DI VAPORE -
PAGINA TRATTA DA http://www.geocities.com/Athens/Acropolis/6914/calda.htm

Sono le "caldaie", figure di "secondo piano" nella storia della tecnica, ad assicurare il buon funzionamento delle macchine a vapore. Esse hanno il compito di fornire il vapore necessario, sia in condizioni normali. sia nelle emergenze. La loro storia cammina parallelamente a quella delle macchine. Una caldaia è essenzialmente composta da un recipiente metallico che può avere forme diversissime, a seconda delle necessità; dal focolare; dal camino; dalla pompa per l'alimentazione dell'acqua. La superficie di riscaldamento serve a trasmettere il calore dal fuoco all'acqua.
La seconda foto raffigura una caldaia marina a piccoli tubi d'acqua che uniscono i collettori inferiori al collettore superiore. Tutto il complesso viene racchiuso in una camera metallica con pareti rivestite di materiale refrattario. Il fuoco è posto in basso tra i due collettori. Il vapore (ad alta pressione) si raccoglie nella parte più elevata del collettore superiore.
Sopra alla caldaia marina c'è lo schema di una caldaia tipo "Cornovaglia". Queste caldaie, nate nei primi anni del 1800 sono ancora in uso. Servono per produrre vapore a bassa pressione (3-12 kg/cm²), hanno il focolare interno e i fumi, prima di uscire, percorrono i condotti attorno e sotto la caldaia. La superficie del forno è in lamiera ondulata che consente una maggiore resistenza alla pressione e più elasticità, necessaria perché tra l'interno del forno e il fasciame c'è una grande differenza di temperatura e la lamiera tende ad allungarsi.
Le cadaie per locomotive sono a "tubi di fumo". A parità di spazio occupato hanno una superficie riscaldante più estesa delle "Cornovaglia". I tubi di fumo, che costituiscono la parte più grande della superficie di riscaldamento, hanno diametro variabile tra i 40 e i 100 mm.


Caldaia tipo Cornovaglia a bassa pressione (da 3 a 12 kg/cm²).



Caldaia per nave.



Caldaia a "tubi di fumo" per locomotiva.

NOTA: Questa caldaia è la reciproca di quella a tubi d'acqua: la combustione avviene sul davanti dell'impianto e i fumi passano in numerosi tubi di relativamente piccolo diametro immersi nell'acqua per poi sfociare nell'atmosfera. La fiamma lambisce una delle teste della caldaia.
I più grossi problemi sono legati alla tenuta delle giunzioni fra i tubi di fumo e le testate della caldaia e alle dilatazioni di tutto l'apparato. Per evitare guai occorre che la messa in marcia sia molto lenta (anche alcune ore negli impianti di potenza) per far avvenire le dilatazioni differenziate fra i diversi ordini di tubi.