Salvatore Orunesu
DALLA SCOLCA GIUDICALE AI BARRACELLI
Contributo a una storia agraria della Sardegna

Dim. 13,5x21 cm. Pagg. 736. Anno di edizione: 2003. Collana: Su fraile de s'istoricu. Prezzo 28,00 Euro.

Salvatore Orunesu (Bitti, 1954), docente di Italiano e Storia all'Istituto Nautico "Buccari" di Cagliari. Ha lavorato dal 1979 al 1987 alla Sovrintendenza Archivistica per la Sardegna in qualità di fotoriproduttore, collaborando tra l'altro a varie manifestazioni e mostre promosse dalla stessa Sovrintendenza e dall'Archivio di Stato. Qui ha frequentato per un anno il corso di Archivistica, Paleografia e Diplomatica.
Si è laureato nel 1985 in Storia moderna all'Università di Cagliari proprio con una tesi sulle origini del barracellato, da cui anni dopo ha preso le mosse il presente lavoro.
PER COMUNICARE CON L'AUTORE: e-mail "s.orunesu@virgilio.it"

L'istituto barracellare, misconosciuto a molti in Sardegna, ma tuttora in funzione in vari centri dell'isola - si può dire anzi che in questi ultimi anni stia godendo di una nuova vitalità e si stia riorganizzando su basi più moderne ed efficienti - ha origini piuttosto antiche: trova infatti le sue radici, almeno per alcuni aspetti, nel periodo giudicale, seppure si presenti storicamente con l'attuale denominazione e con caratteristiche di fondo simili a quelle delle odierne compagnie, soltanto a partire dalla seconda metà del XVI secolo. Esso consiste in un organismo che ha lo scopo di impedire furti e danneggiamenti nelle campagne, di perseguirne gli autori e di indennizzare i proprietari. Funziona cioè ad un tempo come polizia rurale e come società di assicurazione.
Le sue origini non sono facilmente documentabili. Non risulta infatti alcuna istituzione ufficiale, bensì la richiesta di estenderlo a tutta l'isola formulata al Parlamento del 1572-74 dal sindaco di Sassari, dove era già in funzione. Non seguì comunque alcuna codificazione, cosicché le compagnie si diffusero alla spicciolata prima in una località, poi in un'altra, contaminando variamente elementi di provenienza spagnola ed elementi sardi preesistenti.
Le origini dei barracelli sono qui comunque intese ed indagate prevalentemente in riferimento alla storia agraria della Sardegna medievale e moderna, ricostruita soprattutto attraverso l'analisi della legislazione - ma non solo - prodotta in materia. In questo quadro si procede riferendo dapprima sulle consuetudini e sulle disposizioni di diritto agrario vigenti nel periodo giudicale-comunale e in quello aragonese-spagnolo, in relazione in particolare agli ordinamenti sulle terre, a quelli fiscali e giudiziari, ai vari organismi di polizia e agli istituti di responsabilità, tutti peraltro correlati.
In ultimo sono presi in esame i documenti che attestano la comparsa delle prime compagnie barracellari e illustrate le condizioni generali della società in cui sono venute alla luce, rendendo conto sia delle analogie esistenti con istituti precedentemente in funzione in Sardegna, sia dei caratteri di novità introdotti con ogni probabilità dagli spagnoli.




Nella copertina "Miliziani in servizio", immagine tratta da B. Luciano, Cenni sulla Sardegna, Torino 1841.
Condaghe: scrigno antico della lingua sarda; raccolta di atti riguardanti negozi giuridici, donazioni e permute, la fondazione di chiese e monasteri: nasce anche da qui un grande patrimonio storico, linguistico e culturale, una delle risorse fondamentali per lo sviluppo economico e la crescita civile della comunità isolana.
"Su fraile de s'istoricu": l'officina dello storico, diretta da Federico Francioni

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