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ERRORE  O  SCARTO?

DEFINIZIONI: chiameremo ERRORE la differenza fra il valore VERO della grandezza e il valore misurato in date condizioni per mezzo di un dato STRUMENTO; chiameremo SCARTO la differenza fra il valore RITENUTO VERO della grandezza e il valore misurato in date condizioni per mezzo di un dato STRUMENTO.

Poiché il valore vero (esatto) non esiste, non esiste neppure l'errore, per cui la prima definizione è solo teorica; nella pratica, o meglio nelle applicazioni, alla parola errore si sostituisce la parola (con tutto il suo significato) scarto. Solitamente si ritiene vera la misura ottenuta con una serie di misure, ciascuna affetta da approssimazione, dalla quale si ricava un valore detto medio.
Un uso assolutamente improprio attribuisce al valore medio il significato di "valore vero", mentre esso ha in realtà lo stesso significato di qualunque altra misura. Infatti, se esso avesse il significato di misura vera, facendo più serie indipendenti di misure, si dovrebbe trovare sempre lo stesso valore medio. In pratica, se due operatori, indipendentemente(*) l'uno dall'altro, misurando la stessa lunghezza con lo stesso strumento e con lo stesso metodo(**), trovassero sempre lo stesso valore medio, solo allora si potrebbe attribuire al valore medio un significato taumaturgico.



(*) Come si vedrà nel seguito, gli errori dipendono anche dall'operatore, per cui è necessario che essi siano indipendenti fra loro, in modo che non si influenzino l'un l'altro.
(**) Sono queste le altre due cause di errore, per cui è necessario che, per fare dei confronti fra due serie di misure, essi siano gli stessi.