Notizie generali
La combustione
di una sostanza è una reazione chimica di ossidazione che si verifica soltanto
quando sono contemporaneamente presenti:
Come evitare il rischio
Le
sostanze infiammabili vanno conservate e maneggiate in modo che non si
verifichino mai contemporaneamente tutte le condizioni che possono dare origine
alla combustione. Tali sostanze si conservano in recipienti ben chiusi, riempiti
per non più di 3/4 (per compensare le dilatazioni termiche), ed immagazzinati in
luoghi ben ventilati e possibilmente isolati dal laboratorio. In laboratorio, la
soluzione ideale e rappresentata dall'uso di armadi antincendio, perfettamente
isolati dall'esterno, antifiamma e dotati di chiusure automatiche in
corrispondenza di un innalzamento delle temperature dell'ambiente: ciò evita il
rischio che incendi prodottisi per altre ragioni trovino facile alimentazione in
solventi e prodotti infiammabili. La quantità di solventi o sostanze
infiammabili presenti in laboratorio deve essere sempre la minima
indispensabile.
Le bottiglie di vetro vanno trasportate in cassette con il
fondo chiuso in modo da contenere eventuali travasi di liquido. Damigiane e
fusti metallici devono essere spostati solo usando gli appositi carrelli; il
travaso di liquidi infiammabili in recipienti più piccoli va effettuato per
mezzo di sifoni, in ambienti isolati e lontani da sorgenti di calore. I fusti
metallici vanno collegati elettricamente a terra durante l'apertura ed il
travaso, per evitare le scariche elettrostatiche.
Le sostanze infiammabili
devono essere scaldate o evaporate sempre sotto cappa e lontano da fiamme,
resistenze elettriche scoperte, motori elettrici in funzione e superfici molto
calde.
Solventi altamente infiammabili (etere, solfuro di carbonio, etc.) non
vanno evaporati in recipienti aperti, ma preferibilmente distillati.
Alcune
sostanze chimiche particolarmente reattive si ossidano spontaneamente a contatto
dell'aria fino a raggiungere la temperatura di ignizione. Esempi comuni sono:
fosforo bianco, alcuni composti metallorganici (metallo-alchili), metalli
finemente suddivisi (piroforici) quali: magnesio, alluminio, nickel Raney, etc.
Queste vanno sempre maneggiate in atmosfera di azoto o altro gas inerte, oppure
protette dal contatto dell'aria con uno strato di liquido (ad esempio, il
fosforo bianco si conserva sotto acqua). Altre, come i metalli alcalini e molti
idruri metallici, reagiscono con l'acqua formando idrogeno che può incendiarsi
per il calore di reazione. È necessario quindi evitarne assolutamente il
contatto con l'acqua e l'esposizione prolungata all'aria e conservarli sotto
petrolio in recipienti chiusi.
Per le sostanze esplosive e comburenti valgono
le stesse norme di sicurezza esposte per le sostanze infiammabili. Devono essere
conservate in locali esterni resistenti all'esplosione, e separati da quelli in
cui sono conservate le sostanze infiammabili. Le sostanze esplosive vanno sempre
maneggiate sotto cappa, con la massima attenzione e nella minima quantità
possibile, usando adeguati mezzi di protezione (occhiali, guanti, schermi di
sicurezza, etc.). Si ricordi che molte di queste sostanze sono assai sensibili
ad urti, sfregamenti e surriscaldamenti, specialmente quando sono allo stato
secco.
Particolarmente insidiosi sono i perossidi e gli idroperossidi
organici che si formano in certi solventi (eteri alifatici, diossano,
tetraidrofurano, etc.) per prolungata esposizione all'aria e alla luce. Quando
questi solventi si distillano o si fanno evaporare, il perossido, eventualmente
presente, si accumula in fondo al recipiente e può dar luogo ad una violenta
esplosione se l'evaporazione è prolungata fin quasi a secchezza. Questi solventi
vanno quindi conservati in bottiglie scure ben chiuse possibilmente in presenza
di inibitori di ossidazione (difenilammina, naftoli, idrochinone, rame
metallico, Ce(OH)3, etc.) o sotto atmosfera di gas inerte. Si devono
anche eseguire dei saggi periodici per accertare la presenza dei perossidi e, in
caso positivo, distruggerli con reagenti opportuni.
Molte sostanze di per se
stabili possono dare origine a reazioni violente o a prodotti di reazione
esplosivi o tossici quando vengono a contatto con altre sostanze
«incompatibili». Di tali incompatibilità si deve sempre tenere conto quando si
gettano via residui di sostanze diverse in un contenitore comune, nonché quando
si deve stabilire la disposizione delle varie sostanze nei depositi o nei
reagentari.
Come comportarsi in caso di incendio e/o
esplosione
Vedere la sezione sulle norme di comportamento: incendio.