Gennaio,
anno 1991, Bush senior, allora presidente degli Stati Uniti
d’America, dà vita alla campagna militare che poi prese il
nome di “Guerra del golfo”, obiettivo: liberare il Kuwait
dalle milizie irachene che lo avevano invaso poco prima.
La realtà non seppe dare ragioni a chi
affermava che quella sarebbe stata una guerra lampo. La storia
ci insegna che le guerre non sono classificabili in brevi o
durature, ce ne danno un esempio abbastanza prossimo il Vietnam,
il secondo conflitto mondiale e le tante altre guerre che
colpiscono le popolazioni africane e dell’America latina.
Marzo,
anno 2003, Bush junior, figlio del precedente omonimo
presidente, quasi a seguire le orme del padre, segna un’altra
pagina di storia con un nuovo conflitto, gia chiamato dagli
storici, “la seconda
guerra del golfo".
L’obbiettivo
delle truppe alleate, formate da americani, britannici e
marginalmente da spagnoli, è di togliere il potere dalle mani
del dittatore locale che da oltre vent’anni regna su un
popolo sottomesso e seviziato, obbligato a seguire le idee
socialiste del governo. E’ passata così anche la seconda
settimana di guerra mentre, in questo momento, migliaia di bombe
continuano a cadere su Bagdhad, Bassora, Tikrit, Mosul, e su un
grande centro petrolifero, Kirkuk.
L’Ansa
ci riporta le notizie che il soldato – donna catturato dagli
iracheni è stato liberato, intanto in Kuwait si stanno
allestendo migliaia di prigioni per gli iracheni nello stesso
momento la televisione araba Al – Jazera, ci fa sapere che
ogni giorno cadono aerei e elicotteri alleati nelle mani dei
fedelissimi di Saddam, la televisione americana Fox dice che è
prossima l’entrata in Baghdad, ma gli stessi generali fanno
sapere che la guerra si porterà avanti, quanto meno, fino
all’inizio della nuova stagione. I giornalisti italiani
fermati a Bassora saranno costretti a all’espatrio in
Giordania. Le notizie continuano ad entrare nelle nostre case
dove ci siamo noi inconsapevoli di ciò che avviene realmente.
Dopotutto
la guerra è diventata anche questa falsa informazione. Perdite
civili, kamikaze e tante altre cose dovrebbero farci capire come
si sta trasformando.
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