Periodico degli allievi dell’Istituto Tecnico per Geometri “L. Vanvitelli” di Cava de’ Tirreni (SA)
Dirigente Scolastico Prof. Claudio Mazzotta
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Numero 2
Maggio 2003
Pag. 5

 

Viaggio a Nocera Superiore

 

Jessica Veronica Mauro
2^B

BATTISTERO PALEOCRISTIANO DI SANTA MARIA MAGGIORE

E'certamente il monumento più importante della zona, per il valore storico ed artistico. Fu costruito nella seconda metà del VI secolo dai Bizantini, nel tentativo di rivitalizzare la città che era assai decaduta. Si tratta di un battistero a doppio anello che ripete il modello di S. Costanza a Roma, ma anche esempi orientali e africani. E’ stato portato alla luce demolendo altri edifici civili preesistenti e recentemente sono riemersi mosaici pavimentali.

L’edificio consta di un ambulacro esterno e di un vano centrale delimitato da quindici coppie di colonne, con capitelli di marmo e pentelico del I – II secolo a.C. sui cui archi è impostata una grandiosa cupola. Al centro è la grande vasca battesimale, di oltre sette metri di diametro, ottagonale all’esterno e circolare all’interno, per il battessimo e per immersione dei catecumeni.

La Chiesa, secondo la tradizione, fu la prima sede dei vescovi di Nocera. Nell’edificio vi sono da osservare anche alcuni interessanti affreschi del 300-400 in due cappelline laterali.

CHIESA DI SANTA MARIA DI MATERDOMINI

E' il più famoso santuario della zona, meta di grandi pellegrinaggi la notte tra il 14 e 15 agosto, dedicato a Santa Maria di Materdomini, la cui immagine dell’XI secolo con chiari tratti bizantineggianti, è conservata nella Basilica. La Chiesa fu eretta nel 1060 e consacrata dal Papa Nicolò II. Affidata ai Benedettini; nel 1631 passò ai Besiliani, fino alla soppressione nel 1807.

Oggi è affidata ai Francescani, che occupano solo parte dell’antico convento. La parte maggiore fu destinata, nell’800, ad ospedale psichiatrico. L’edificio attuale è in gran parte un rifacimento dell’originale, distrutto dai bombardamenti.

Di esso si salvo soltanto il tempietto a baldacchino, in marmi policromi, sotto cui è posta l’immagine della Vergine. Della vecchia Chiesa sono anche la tela di F. Guarino sull’altare maggiore raffigurante la Vergine (1645) e la tela forse, di F. Solimena, con l’Assunzione e San Basilio. Da notare, poi, sulla facciata laterale una formella romanica in bassorilievo con una figura maschile, forse superstite della precedente decorazione. Nella volta della Chiesa il grande affresco della Visione della Vergine è un fedele rifacimento dell’originale dipinto eseguito da Giacinto Diana nel 1775.

TEATRO ELLENISTICO ROMANO E FORTIFICAZIONE MERIDIONALE

Eretto nel II secolo a.C. e rifatto in età augustea, fu gradualmente interrato dalle alluvioni nel medioevo servendo intanto come cava di pietre per il villaggio vicino. E’ appoggiato al lato interno dalle mura romane e in asse con la via centrale della città antica proveniente da Portaromana.

Originariamente largo 68 metri era il maggiore tra quelli documentati in età ellenistica in Campania e fu ulteriormente ampliato raggiungendo i 96 metri; vi fu anche annessa un’area porticata, forse destinata a palestra.

Nella stessa zona, poco più a monte, è stato riportato alla luce un buon tratto delle mura del II secolo a.C.; con tre torri in buon stato.

CHIESA E CONVENTO DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI

Appartenente ai Frati Minori Osservanti, nel convento fu costruito a partire dal 1592, col contributo delle grandi famiglie locali, gli stemmi di alcune delle quali sono dipinti nel chiostro avente pozzo centrale e tutt’intorno un ambulacro affrescato e sorretto da grandi pilastri.

La Chiesa, ad una navata, presenta all’interno dieci begli altari policromi, risalenti ad una ricostruzione operata dopo il terremoto del 1688.

Da notare sull’altare maggiore il dipinto di Belisario Corinzio raffigurante la Gloria di San Francesco e, in sacrestia, una tela del ‘500 rappresentante Santa Maria a Torre tra San  Ludovico D’Angiò e San Prisco, patroni della città. Nel convento è una biblioteca ricca di incunaboli e cinquecentrine.

NECROPOLI ELLENISTICA DI PIZZONE 

Dal I secolo a.C., sorge a quasi 800 metri dalla città. I monumenti funerari sono collocati ai lati di un asse stradale realizzato con il taglio artificiale- profondo tre metri e largo quasi dieci- del piano di calpestio originario.

Degli edifici funerari quello a tumulo, edificato dalla Gens Numisia, ricorda il mausoleo di Augusto a Roma. Ad esso si affianca il mausoleo della Gens Cornerlia che richiama il consimile monumento di Porta Marina ad Ostia con la parte inferiore quadrata, sormontata da una tholos.

Un terzo edificio, pianta quadrata della Gens Lutatia, è collegato alla strada sottostante da due scale scenografiche.

 

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 Ultimo aggiornamento..... martedì 26 agosto 2003