Il Weblog della 3^C dell'I.T.G. "L. Vanvitelli" di Cava de' Tirreni (SA)

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Lunedì, 30 Settembre 2002 Programma di Topografia

Abbiamo trascritto gli obiettivi individuati dall'autore del nostro libro di testo di Topografia per fissare gli stessi in questa fase iniziale del corso.

Modulo 0 – Applicazioni matematiche

Il contenuto di questo primo modulo ha un carattere essenzialmente preliminare e propedeutico per tutto il percorso formativo previsto per la nostra disciplina. Si tratta in effetti di introdurre, talvolta di riaffermare e di rafforzare, i principi matematici legate alle tecniche di sviluppo e risoluzione delle figure poligonali piane, con particolare riguardo ai triangoli e ai quadrilateri. Un altro argomento essenziale di questa parte introduttiva riguarda le tecniche di impiego delle coordinate cartesiane e polari per definire i punti sul piano. Queste dovranno diventare familiari allo studente ed essere usate con sicurezza. Il modulo è strutturato in tre sezioni dedicate rispettivamente alla goniometria, alla trigonometria e all’uso delle coordinate. L’impostazione ha un taglio di carattere tipicamente tecnico-operativo, senza entrare nel merito delle implicazioni formative degli argomenti trattati, che risultano invece connesse al programma di matematica.

Modulo 1 – Introduzione alla Topografia

Questo modulo ha il compito di introdurre lo studente alla topografia attraverso due sezioni.
Nella prima viene illustrata la genesi della disciplina, e la sua evoluzione storica nei secoli, talvolta lenta e costante, altre volte rapida e tumultuosa. Vengono poi delineati i compiti assegnati alla materia, e vengono brevemente introdotte le procedure necessarie per svilupparli.
Nella seconda sezione vengono riproposte informazioni relative alla struttura e alle dimensioni della Terra, spesso già in possesso degli studenti, ma che in questo caso sono finalizzate a introdurre concetti tipicamente topografici, come le superfici di riferimento approssimate.

Modulo 2 – Dispositivi topografici elementari

Il contenuto di questo modulo si sviluppa in due sezioni.Alla prima è assegnata la funzione di richiamare i principi di ottica geometrica connessi ai fenomeni della riflessione e della rifrazione, legati soprattutto alla teoria delle lenti, e da cui dipende la successiva trattazione degli strumenti topografici.Gli studenti hanno già affrontato questi argomenti nell’ambito di altre discipline, in particolare la fisica, tuttavia si è ritenuto opportuno riproporli, finalizzandoli alle esigenze della topografia.
La seconda sezione è invece dedicata alle modalità con cui vengono materializzati i punti sul terreno, e all’esame dei primi ed elementari apparati topografici, talvolta caratterizzati da autonomia di funzionamento, altre volte riconoscibili come accessori di strumentazioni più complesse. Si tratta spesso di strumenti di interesse storico più che professionale, che hanno comunque conservato una singolare valenza didattica anche in epoca di avanzato sviluppo tecnologico, tanto da far ritenere che il loro esame possa facilitare il percorso formativo del tecnico topografo.

Modulo 3 – Esecuzione e valutazione delle misure elementari

Con questo modulo si entra, anche se ancora a livello elementare e semplificato, nelle problematiche proprie della topografia. Infatti l’esecuzione della misura delle distanze e degli angoli, con la relativa valutazione degli errori di osservazione, costituiscono una problematica trasversale a tutte le operazioni topografiche. Data l’importanza dell’argomento, questo verrà poi abbondantemente sviluppato nei successivi volumi del corso.
Il modulo è strutturato in tre sezioni. La prima è dedicata alle procedure operative e alla strumentazione necessaria a eseguire le misure dirette delle distanze; viene ribadito il concetto di distanza topografica e di riduzione della distanza al livello del mare.
La seconda sezione si occupa di introdurre in modo semplificato, e impiegando strumenti elementari, le tecniche e gli strumenti necessari alla misura degli angoli nelle operazioni topografiche di campagna. E’ questa l’occasione per formulare una prima volta alcuni concetti importantissimi come l’orientamento, e le condizioni di buon funzionamento del goniometro.
Infine la terza sezione ha il compito di fornire gli strumenti con i quali valutare gli errori che inevitabilmente vengono commessi sia nella misura diretta delle distanze che in quella degli angoli.

Modulo 4 – Soluzioni operative

Questo modulo costituisce la sintesi di quanto esposto nei moduli da 0 a 3, assumendo perciò un fondamentale valore didattico.
Dopo una breve sezione dedicata a una rapida descrizione dei goniometri moderni (argomento più compiutamente sviluppato nel secondo volume del corso), segue una sezione in cui vengono proposti i principi e le tecniche operative tese a organizzare in modo razionale le attività di misura introdotte nel modulo 3, nell’ambito di semplici operazioni topografiche.
Sono stati individuati tre ambiti dove tradizionalmente si sviluppa l’attività del tecnico geometra: il rilievo dei dettagli del terreno, il tracciamento delle fondazioni, e il rilievo architettonico dei fabbricati. Di ciascun argomento, anche se in modo non esaustivo, vengono sottolineati i principi portanti e le tecniche organizzative, allo scopo di fornire allo studente un metodo per affrontare le stesse problematiche anche se in diversi contesti ambientali.

Modulo 5 – La Topografia con il computer 

Questo modulo si propone di introdurre all’uso del computer nell’ambito del percorso di apprendimento della topografia, seppure a livello didattico ed esemplificativo ed è stato strutturato in due distinte sezioni.
Nella prima, oltre a introdurre le principali caratteristiche dei fogli elettronici, vengono proposte e sviluppate alcune procedure nelle quali l’uso di questo strumento informatico evidenzia significativi risvolti didattici. Infatti, coinvolgendo in prima persona lo studente, ne rafforza le conoscenze acquisite, lo stimola e lo aiuta nel processo di apprendimento.
Nella seconda sezione, di apprendimento, vengono proposte le procedure di automazione di alcuni problemi geometrici nei linguaggi di programmazione Pascal e Basic. Questo segmento del testo richiede come prerequisito la conoscenza della logica di programmazione e delle regole sintattiche dei due linguaggi citati, conoscenze che, per lo più, lo studente acquisisce nell’ambito dell’insegnamento della matematica nel biennio propedeutico.
Un possibile impiego del materiale contenuto in questo modulo può essere quello di distribuirne l’insegnamento nell’arco dell’intero percorso formativo, anziché concentrarlo in un unico momento didattico.

Modulo 6 – Il disegno topografico

Il modulo finale del testo viene dedicato alla fase conclusiva di tutte le operazioni topografiche: il disegno. Si è ritenuto opportuno dividere questo spazio in due sezioni, la prima destinata a introdurre il disegno topografico tradizionale eseguito a mano. In questa parte vengono riproposti i concetti di scala di rappresentazione e di errore di graficismo, che influenzano in modo decisivo la maniera di impostare ed eseguire il disegno tradizionale. Verranno quindi descritte le tecniche utilizzate per rappresentare i particolari del terreno, e le modalità con le quali le cartografie di IGM e Catasto trattano i segni convenzionali.
La seconda è invece dedicata al moderno procedimento assistito dall’uso del computer per realizzare i disegni topografici con l’impiego di procedure CAD (Computer Aided Design). Dopo una breve introduzione a questi sistemi, verrà proposta una esercitazione pratica  nella quale si effettuerà la restituzione grafica del rilievo di un piccolo parcheggio.

Posted by Arturo Della Femina, Vincenzo Di Fiore, Gaetano Stanzione, Domenico Zuppetti e Andrea Giordano Buono

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Giovedì, 26 Settembre 2002

Che fastidio può dare un crocefisso?

Dalla rubrica delle lettere al giornale pubblicata sul Corriere della Sera:

Cari Italians,

una domanda: che fastidio può dare un crocifisso?
La questione non è solo ideologica ma anche costituzionale. Sono cristiana e cattolica, ma in linea di principio sono d'accordo con chi afferma che nei luoghi pubblici che sono sede delle istituzioni dello Stato non debbano essere esposti i simboli di nessuna religione, poiché il nostro è un Paese laico, la Costituzione dice così. Correggetemi se sbaglio.
Quando penso però agli immigrati musulmani che dichiarano di offendersi alla sola vista di un crocifisso, mi viene voglia di rispondere "se non vi piace così andate da un'altra parte, nessuno vi trattiene".
Perché?
Perché non riesco a fidarmi di loro?
Perché ho la sensazione che la cultura e la religione a cui appartengo, in cui sono nata e cresciuta e in cui credo, nel bene e nel male, siano minacciate dalla loro presenza?
E' forse solo l'allarme visionario di qualche vescovo o uomo politico che ha iniziato una campagna anti-Islam?
E' perché sono troppo lontani dal mio modo di vivere e di concepire la vita individuale e sociale?
Ciò che non si conosce o non si comprende spesso può spaventare.
Ma perché provo così tanta rabbia se penso che per paura di offendere le famiglie musulmane, in alcuni asili a Natale non si concede più il gioco (perché in fondo per i bambini di questo si trattava) del presepe o dell'albero addobbato?
Sono fermamente convinta che l'arrivo di culture e religioni diverse dalla nostra farà nascere una nuova società culturalmente più ricca, più aperta e varia. Ciò è sicuramente positivo per tutti.
Ma è possibile solo se si segua una via naturale senza imposizioni da parte di nessuno. Ciò vuol dire che noi non dovremmo imporre il nostro crocefisso. E loro non dovrebbero pretendere di riadattare la nostra terra ai loro costumi ignorando la nostra cultura. Che di fatto ha profondissime radici cattoliche.
Io sono per dare spazio a tutti anziché negarlo.
Quello che mi spaventa non è la fusione di mentalità diverse, ma l'imposizione di una in particolare a scapito di un'altra.
Della mia.
Certo, non si può pretendere di restare immutabili per secoli.
Ma vorrei una fusione pacifica e nel pieno rispetto reciproco. Forse è utopistico.
In fondo, che fastidio può dare un crocifisso?

Cordialmente,

Posted by Claudia Apuzzo

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Martedì, 24 Settembre 2002

  Crocifisso nelle scuole, il sì del centrodestra, critiche da Verdi ed ebrei

Tratto dal Corriere della Sera del 18 Settembre 2002

ROMA - La decisione della Moratti di reintrodurre obbligatoriamente il crocefisso nelle aule scolastiche in cui era stato tolto non ha mancato di suscitare polemiche, ma anche dichiarazioni di approvazione.

LA PROTESTA DEI VERDI - «Il ministro Moratti parla di un problema minimale come il crocefisso perché non vuole parlare della sua Riforma che è fallimentare, distraendo così l'opinione pubblica» accusa il deputato dei Verdi, Paolo Cento.

IL SI' DI BAGET BOZZO - L'iniziativa del ministro Moratti è invece piaciuta a Gianni Baget Bozzo, il prete politologo che ha detto «difende il crocifisso non solo come simbolo di una confessione, ma della civiltà dell'Occidente». E auspica che il ministero dell'Istruzione emani al più presto la circolare che obblighi l'esposizione del crocifisso in tutte le aule.

LA PREOCCUPAZIONE DELLE COMUNITA' EBRAICHE - Una decisa preoccupazione invece è stata espressa da parte degli ebrei per la proposta di legge avanzata dalla Lega. «Avvertiamo il pericolo che questo provvedimento se approvato - ha detto Amos Luzzatto presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) - possa aprire la strada ad uno scontro di civiltà che può rapidamente degenerare in forme di intolleranza quanto meno culturale e sociale».

LA POSIZIONE DI AN - La Moratti «ha fatto chiarezza, sgombrando il campo dagli equivoci una volta per tutte e assumendosi un impegno ben preciso. E lo ha fatto confermando ciò che sosteniamo da tempo: il Consiglio di Stato, con la sentenza 63 del 1988, prendendo in esame le disposizioni contenute nei decreti regi, ha sancito che queste non sono state abrogate dall'accordo del 1984 che ha modificato i Patti Lateranensi e che, quindi, la norma che prevedeva l'esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici è tuttora in vigore e va applicata, essendo una legge dello Stato» ha sottolineato il senatore di Alleanza Nazionale Riccardo Pedrizzi. Pedrizzi ha poi sottolineato che «il crocifisso, a parte il significato che ha per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica, quale valore universale, indipendentemente dalle specifiche confessioni religiose».

GLI ATEI. UN FATTO MOLTO GRAVE - «Da 10 anni facciamo una battaglia perché lo Stato italiano sia realmente uno stato laico ma di fatto in Italia c'è una religione di Stato». Lo sostiene Giorgio Villella, segretario nazionale dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Nelle scuole - osserva Villella - si insegna solo la religione cattolica e se un genitore esonera i figli dall'ora di religione gli insegnanti, spesso, dicono che non è bene perché il ragazzo viene emarginato. Ora rispunta questa idea di mettere i crocifissi, che stano sparendo dalle scuole, obbligatoriamente in tutte le aule. Ci sembra una violazione molto grave della parità di tutti i cittadini di fronte alla legge. L'Italia è a metà strada tra le nazioni più civili del mondo occidentale e i Paesi integralisti».

Posted by Claudia Apuzzo

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