S. Maria del Rifugio di Cava de' Tirreni da un dipinto d'epoca.

Il Weblog della 4^C dell'I.T.G. "L. Vanvitelli" di Cava de' Tirreni (SA)

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Progetto Biblioteca di Classe
Nozioni introduttive alla teoria degli errori
Tris
La "sezione aurea"
Ristorante "Il Traliccio"

 

 

 
Mercoledì, 23 Ottobre 2002

Progetto Biblioteca di Classe

Nell'atrio dell'Istituto è stato affissa una locandina con l'annuncio seguente e la citazione tratta dall'opera di Elias Canetti.

Progetto Biblioteca di Classe
Anno 2002-2003

Mille libri da leggere
(Mille storie da raccontare con i libri tascabili Einaudi)

Punto Einaudi di Cava de' Tirreni (SA)
Piazza Roma, 5
tel e fax 089.442565
e-mail:
einaudi.bartiromo@tin.it

"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase.
Poi, dopo vent'anni, viene un momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione"
Elias Canetti

Posted by Michele Perone

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Venerdì, 11 Ottobre 2002

Nozioni introduttive alla teoria degli errori

Per misura di una grandezza fisica o geometrica si intende il numero che indica quante volte un’altra grandezza omogenea alla prima, scelta come unità di misura, vi è contenuta.
I metodi operativi per la misura delle grandezze sono essenzialmente due:

  • metodo diretto: la grandezza da misurare viene direttamente confrontata con la grandezza campione assunta come unità di misura. Per esempio le misurazioni di una lunghezza effettuate mediante l’impiego del metro, del triplometro e delle cordelle metriche.

  • metodo indiretto: il valore della grandezza si ottiene attraverso relazioni analitiche che legano tra loro altre grandezze misurate direttamente e che possono anche non essere omogenee a quella da misurare. Per esempio la misura di una distanza mediante l’ impiego del tacheometro e della stadia.

È praticamente impossibile misurare con esattezza una grandezza; infatti, diversi fattori dovuti a inevitabili difetti strumentali e umani, influiscono sui risultati delle misure determinandone una intrinseca ed inevitabile inesattezza.
Se una misura viene ripetuta più volte con gli stessi strumenti e la stessa cura, si ottengono valori numerici sempre diversi tra di loro, in modo che il vero valore della grandezza non è mai determinabile.
Si definisce errore assoluto di una delle qualunque delle misure effettuate la differenza tra il valore vero (sempre incognito) e il valore misurato.
Si definisce errore relativo il rapporto tra l’errore assoluto e la misura della grandezza.
Non conoscendo il valore vero di una grandezza, risulta indeterminato anche l’errore, per cui non si può valutare correttamente la precisione con la quale si sono effettuate le misure.
La teoria degli errori fornisce i criteri per estrapolare, dall’insieme dei valori ottenuti dalle misurazioni ripetute di una stessa grandezza, il valore che ha più probabilità di essere affetto dall’errore più piccolo, cioè quello che più di tutti si avvicina al valore vero (sempre incognito) della grandezza.

Classificazione degli errori delle misure dirette
Gli errori che si possono commettere nella misura diretta delle grandezze si possono classificare in tre categorie in relazione alla natura delle cause che li hanno prodotti:

  • errori grossolani: sono quelli dovuti alla negligenza e alla imperizia  dell’ operatore. Hanno la caratteristica di essere facilmente individuabili in quanto, ripetuta più volte la misura, generano grossolane variazioni nei rispettivi valori in modo da renderli molto diversi fra loro. Appartengono a questa categoria per  esempio gli errori di scrittura. Operando con maggiore cura, questi errori possono essere evitati e quindi di essi non ci occuperemo oltre in quanto poco temibili.

  • errori sistematici: sono quelli che dipendono sia da difetti costruttivi o di funzionamento degli strumenti impiegati nelle misurazioni, sia dall’ abilità dell’ operatore, e influiscono sul valore della misura sempre in eccesso sempre in difetto. Appartengono a questa categoria per esempio gli errori dovuti a una difettosa taratura della cordella metrica per cui nella misura di una distanza si ottiene sempre un valore più grande o più piccolo di quello vero. Sono errori inevitabili ed è possibile individuali e attenuarli solo ripetendo una misurazione con diversi metodi e diversa strumentazione.

  • errori casuali o accidentali: sono quelli che dipendono da cause di natura diversa indipendenti l’ una dall’ altra e influiscono sulle misure in modo variabile, sia per quanto riguarda il valore che il segno. Appartengono a questa categoria per esempio gli errori dovuti a variazioni di temperatura, a vibrazione degli strumenti di misurazione, all'affaticamento dell’ operatore, ecc. intuitivamente possiamo definire gli errori casuali come quelli che si debbono imputare al caso e quindi difficilmente individuabili e classificabili, in quanto innumerevoli sono i fenomeni che li generano.

  • Gli errori casuali sono inevitabili, tuttavia si può ridurre il loro effetto ripetendo più volte la misura di una grandezza. La teoria degli errori si occupa appunto esclusivamente degli errori casuali e fornisce i criteri per elaborare i risultati di più misure della stessa grandezza allo scopo di:

    •  Determinare i limiti entro i quali devono essere contenuti gli errori per poter essere considerati casuali.

    •  Calcolare il più probabile valore della grandezza.

    •  Esprimere un giudizio sulla precisione delle misure eseguite.

Posted by Giuseppe Cocco

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Giovedì, 10 Ottobre 2002

Tris

Se hai a disposizione un pò di tempo, lo puoi dedicare a sfidare il computer nel classico gioco del tris.
Non hai bisogno di coinvolgere un amico, eviti di sporcare i banchi di scuola e non consumi fogli di carta che potrai usare per scrivere cose importanti.
Ti consiglio di aumentare gradualmente il livello di difficoltà per provare il brivido di sconfiggere il computer.

 
Livello 0 -- Facile facile
Livello 1 -- Versione Originale
Livello 2 -- Potresti vincere... ma solo se inizi
Livello 3 -- Non vincerai mai... scommettiamo?
Posted by Michele Perone

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Lunedì, 7 Ottobre 2002

La "sezione aurea"

La sezione aurea è quella parte di un segmento che è la media proporzionale fra il segmento intero e la parte restante di esso.
Su questa equazione l'architettura classica e rinascimentale fondava il principio compositivo della sua armonia proporzionale. In tutti i canoni classici dell'architettura la sezione aurea costituisce lo strumento principe con cui vengono scanditi e proporzionati le basi, le colonne, i capitelli e le trabeazioni. Nell'architettura rinascimentale veniva comunemente usato il rapporto aureo sia per suddividere e partizionare armonicamente sia le facciate dell'edificio che per proporzionare volumetricamente gli ambienti. Un largo contributo alla conoscenza ed alla divulgazione di questo metodo di suddivisione armonica è stato dato dal matematico Luca Pacioli con la pubblicazione del libro De divina Proportione, testo illustrato con disegni di Leonardo Da Vinci.

Metodo analitico per la divisione di un segmento in rapporto aureo.

Sia dato un segmento AB, si prenda sul segmento AB un punto P che divide il segmento AB in due parti disuguali a e b. Si dice che il punto P è la sezione aurea del segmento AB se il rapporto tra l'intero segmento AB ed il segmento maggiore a è uguale al rapporto tra il segmento maggiore a ed il segmento minore b,  se è soddisfatta cioè la seguente relazione:

( a + b ) : a  =  a : b
risolvendo la proporzione si ottiene la seguente equazione di secondo grado:
 a2 - ab - b2  = 0
che, risolta, fornisce le seguenti soluzioni:
a1 = 1,618..
a2 = -0,618..
Per determinare la sezione aurea di un segmento è sufficiente moltiplicare la lunghezza del segmento dato per 0,618.. e si ottiene la lunghezza del segmento maggiore a.
Se invece si conosce la lunghezza del segmento a e si vuol trovare la lunghezza del segmento AB che ha per sezione aurea il segmento a basta moltiplicare la lunghezza del segmento a per 1,618.. per ottenere la lunghezza di AB.

Metodo grafico per la divisione di un segmento in rapporto aureo.

 

tracciare, perpendicolarmente al segmento AB,  per l'estremo B un segmento BC di lunghezza pari ad AB/2

 

unire l'estremo A con l'estremo C

 

puntare in C e con apertura CB determinare il punto D sul segmento AC

 

puntare in A e con apertura AD ribaltare il punto D sul segmento AB. Il punto P è la sezione aurea del segmento AB.

Posted by Giuseppe Aufiero

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Martedì, 2 Ottobre 2002

  Ristorante "Il Traliccio"

 

Ristorante "Il traliccio"Ameno ristorante in posizione panoramicissima situato sotto la protezione di una linea elettrica ad altissima tensione.

Non è dato sapere se è stato costruito prima l'edificio o la linea elettrica.
In un caso e nell'altro i cibi vengono cucinati come in un forno a microonde.

Posted by Michele Perone

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