Il Weblog della 4^C dell'I.T.G. "L. Vanvitelli" di Cava de' Tirreni (SA)

 

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6 Dic - Il rilievo di dettaglio
 
Sabato, 7 Dicembre 2002

Il rilievo di dettaglio.

Il rilievo di dettaglio.

Abbiamo già proposto una prima definizione di rilievo topografico inteso come

quell' insieme coordinato di operazioni di campagna (essenzialmente misure) e di tavolino  essenzialmente calcoli e disegni) finalizzate alla rappresentazione grafica e numerica del territorio.

Si è poi visto che in un rilievo topografico si possono riconoscere le due fasi operative , funzionalmente distinte, che possono essere effettuate in tempi successivi o anche in tempi coincidenti: la planimetria e l’altimetria. Può poi capitare che le finalità e gli scopi di un rilievo prevedano una soltanto delle suddette fasi operative ; è il caso , per esempio , dei rilievi catastali per i quali è richiesta solamente la planimetria, della quale possiamo dare la seguente definizione:

la planimetria definisce la posizione delle proiezioni dell'insieme di punti caratteristici appartenenti alla superficie fisica della Terra , sulla superficie di riferimento che , parlando di piccole estensioni di terreno , possiamo considerare come piana e orizzontale.

In campagna vengono, essenzialmente, misurate distanze e angoli orizzontali. La posizione delle proiezioni dei punti caratteristici viene poi per lo più riferita a un sistema di riferimento cartesiano ortogonale xy definito sullo stesso piano orizzontale.

Ci occuperemo dunque delle soluzioni operative connesse al rilievo planimetrico dei dettagli del terreno , che supponiamo per il momento di estensioni assai limitate.

Occorre subito precisare cosa s'intende per punti caratteristici di una data estensione di terreno:

i punti caratteristici sono quei punti che, oltre a rappresentare se stessi , determinano nello stesso tempo anche la posizione di un insieme di altri punti: essi di fatto risultano un campione rappresentativo di tutti i punti costituenti il territorio da rilevar.

Per comprendere meglio questa definizione , basti pensare al segmento rettilineo materializzato da un lato da un ipotetico fabbricato: gli infiniti punti che lo costituiscono possono essere definiti nel momento in cui viene fissata la posizione dei suoi estremi. I due punti estremi di questo segmento diventano allora rappresentativi di tutti i punti che giacciono su quel segmento e perciò vengono detti caratteristici.

Peraltro, se anziché considerare un segmento rettilineo, si dovesse rappresentare una linea curva, allora non sarebbero sufficienti due soli punti , ma avremmo la necessità di definirne un congruo numero in grado di rappresentare con sufficiente approssimazione la linea in oggetto.

In definitiva, non essendo possibile determinare la posizione degli infiniti punti che costituiscono la superficie del terreno , le operazioni di rilievo vengono estese a un  limitato numero di punti, che però andranno individuati con cura e in modo opportuno , in modo che rappresentino correttamente la realtà del territorio da rilevare.

E' chiaro quindi, per quanto detto, che per rilevare terreni con andamento uniforme e con scarsi elementi salienti (fabbricati, strade, fossati, vegetazione  ecc.) occorre determinare la posizione di relativamente pochi punti. Se invece il terreno è caratterizzato da una superficie accidentata, irregolare e ricca di elementi salienti, allora occorre aumentare, sino al necessario, il numero dei punti caratteristici  che vanno rilevati.

Per ora vengono esaminati i metodi di rilievo planimetrico di dettaglio, per la rappresentazione del terreno nei suoi particolari individuati dai punti caratteristici. In realtà questo lavoro deve sempre essere preceduto da una fase che prende il nome di appoggio o di inquadramento (poligonali, triangolazioni ecc.), con la quale vengono definiti quegli elementi topografici (punti, allineamenti ecc) che fungono da appoggio e da base di riferimento al successivo  rilievo di dettaglio.

Per un corretto modo di procedere, nei rilievi topografici, occorre sempre procedere dal generale (la fase d'appoggio), per arrivare al particolare (la fase di dettaglio), e mai il contrario.

Le problematiche connesse alla fase di appoggio del rilievo topografico, verranno prese in esame nel secondo volume del corso; tuttavia questa posposizione non costituisce una contraddizione con quanto affermato, poiché in presenza di rilevamenti di estensione modesta, le operazioni che costituiscono la fase di appoggio del rilievo possono anche non essere necessarie e venire a mancare completamente.

L'eidotipo

Per individuazione dei punti caratteristici rappresentativi , occorre far precedere il rilievo vero e proprio da un sopralluogo sul terreno da rilevare, allo scopo di prendere atto delle caratteristiche morfologiche del terreno oltre che degli elementi salienti in esso contenuti.

Durante il sopralluogo si dovrà redigere l'eidotipo. Questo elaborato sotto forma di schizzo, eventualmente su più fogli, dovrà riportare e contenere tutti quegli elementi del terreno da mettere in evidenza ai fini del rilievo.

Questo schizzo, pur non richiedendo la precisione e l'accuratezza di una mappa , non di meno dovrà essere completo e fedele nel riportare tutti quegli elementi e quelle indicazioni indispensabili al rilievo.

Sull'eidotipo verrà poi progettato il rilievo, e cioè sulla base degli elementi che vi compaiono , il tecnico incaricato del rilievo provvederà a individuare i punti caratteristici, gli elementi topografici che serviranno da inquadramento (allineamenti, vertici, ecc.) e la strumentazione da utilizzare. Quest'ultima è peraltro strettamente legata al metodo di rilievo scelto e alla precisione con la quale si devono effettuare le misure.

Tutte le misure che dovranno essere effettuate durante il lavoro di campagna, dovranno essere riportate con cura e in modo organico e razionale in un opportuno registro di campagna . Tale registro il cui aspetto varia in funzione del tipo di rilievo,  e quindi del tipo di elementi geometrici che verranno misurati è di grande importanza ai fini di una sicura e corretta interpretazione dei dati rilevati durante il lavoro di tavolino. I registri di campagna vanno quindi preparati con cura prima della loro utilizzazione e, pur esistendo in commercio registri prestampati , sono per lo più preparati dal tecnico su normali fogli di carta quadrettata; in seguito verranno riportati alcuni elementari esempi di registri di campagna.

Relazione tra scala e precisione nel rilievo di dettaglio.

In generale i rilievi di dettaglio  hanno come fine ultimo la stesura e la redazione di una mappa . La precisione con la quale si andrà a determinare la posizione dei punti rilevati deve sempre essere dipendente dalla scala nella quale deve essere disegnata la mappa stessa.

Questo fondamentale principio va sempre tenuto presente per evitare di eccedere con la precisione anche quando poi questa non trova riscontro sulla mappa , rendendo così il rilievo scarsamente economico . Il problema , allora, è quello di capire che se è doveroso raggiungere una certa precisione diventa perfettamente inutile superarla.

Per rendersi conto di ciò  occorre considerare che il tratto minimo apprezzabile sulla carta durante le operazioni grafiche può essere considerato mediamente di  0,2 mm ed è denominato errore di graficismo. E' lecito chiedersi a quale lunghezza reale corrisponde tale tratto sul disegno; ovviamente tale lunghezza sarà funzione della scala di rappresentazione utilizzata nel disegno.

Possiamo costruire la seguente tabella nella quale compaiono, insieme alle scale, i corrispondenti valori relativi a un errore di graficismo di 0,2 mm:

SCALE 1:25000 1:5000 1:2000 1:1000 1:500
ERRORI

5 m

1 m

0,40 m 0,20 m 0,10 m

Pensando di eseguire un rilievo che richieda la stesura finale di una mappa in scala 1:1000 è chiaro che la precisione con la quale si dovranno determinare i punti di dettaglio non dovrà essere a 20 cm su ogni punto rilevato . Se si cercasse di ottenere una precisione maggiore, l'unico effetto che si otterrebbe sarebbe quello di perdere tempo inutilmente in quanto , comunque, la maggior precisione non troverebbe riscontro  sulla carta a causa degli errori di graficismo. In conclusione, come del resto è ovvio, tanto più grande sarà la scala di rappresentazione del rilievo ( cioè tanto più piccolo sarà il denominatore), tanto maggiore dovrà essere la precisione con la quale andranno eseguite le misure in campagna.

Desideriamo, tuttavia, fin da ora sgombrare il campo da ogni possibile equivoco , sottolineando che tale criterio va riferito unicamente ai punti di dettaglio, e non va esteso ai vertici che costituiscono l'inquadramento e l'appoggio del rilievo. Essi , in effetti , andranno sempre determinati con grande precisione, e comunque non direttamente condizionata dalla scala di rappresentazione.

Posted by Giovanni Paolo Villani

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