Il Weblog della 5^C dell'I.T.G. "L. Vanvitelli" di Cava de' Tirreni (SA)

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..:: Indice ::..

31 Gen - Esercizio in classe del 30 Gennaio.
24 Gen - Esercizio in classe del 23 Gennaio.
15 Gen - Ponte sullo Stretto, solo il progetto pesa 150 chili.
14 Gen - Pericolosa una mappa troppo dettagliata del pianeta.
13 Gen - L'innalzamento dei mari è selettivo.
Venerdì, 31 Gennaio 2003

Esercizio in classe del 30 Gennaio.

Assegnare al parametro n il valore del numero d'ordine del proprio nome nel registro di classe.

Un terreno di forma triangolare ABC deve dividersi in 3 parti proporzionali rispettivamente ai numeri 3, 5, 7 con dividenti uscenti da un punto P situato sul lato BC ad una distanza CP = (45.60 + (n/2))m.
Sono dati:
AB = (112.56 + (n/2)) m.
BC = 141.35 m.
CA = 136.80 m.
Staccare la quota minore dalla parte di C e la maggiore dalla parte di B.
Determinare la posizione dei punti M ed N rispetto al vertice A.

RISULTATI

  n AM(m) AN(m)
Amarante 1 52.91 34.76
Annunziata 2 53.81 34.50
Antinolfi 3 54.69 34.23
Avella 4 55.55 33.95
Basile 5 56.40 33.67
Caliendo 6 57.23 33.37
D'Alessandro 7 58.04 33.07
Ferrara 8 58.83 32.76
Forino 9 59.61 32.44
Lamberti 10 60.37 32.11
Lodato 11 61.12 31.77
Lubritto 12 61.85 31.42
Milite 13 62.57 31.06
Milito 14 63.28 30.70
Modestino 15 63.97 30.32
Muro 16 64.65 29.93
Musumeci 17 65.32 29.54
Salvati 18 65.97 29.13
Vicedomini 19 66.61 28.71
Vitale 20 67.24 28.28
Vitolo 21 67.86 27.84

Posted by  Michele Perone

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Venerdì, 24 Gennaio 2003

Esercizio in classe del 23 Gennaio.

Assegnare al parametro n il valore del numero d'ordine del proprio nome nel registro di classe.

Di un appezzamento di terreno quadrilatero ABCD si conoscono le coordinate cartesiane dei vertici A, B, C:
XA= -51.91 m. YA=-87.11 m.
XB= (105.03+n) m. YB=-119.87 m.
XC= (173.67-n) m. YC=-34.43 m.

Per determinare la posizione del vertice D si sono fatte due stazioni in A e C misurando gli elementi riportati nel seguente libretto:
---------------------------------------------------------- 
Staz     P. Collimato     Let. Cerchio Orizzontale
----------------------------------------------------------
A                D                 42(c).9230 + (n/2)(c)
A                B                119(c).4780
C                B                384(c).6480
C                D                  71(c).9250
----------------------------------------------------------

Lo strumento utilizzato è un tacheometro centesimale con cerchio a graduazione destrorsa.
Calcolare le coordinate del punto M di intersezione delle diagonali AC e BD e l'area dell'appezzamento ABCD."

RISULTATI

  n XM(m) YM(m) Sup(mq)
Amarante 1 75.16 -57.23 19626.67
Annunziata 2 75.20 -57.16 19282.30
Antinolfi 3 74.88 -57.10 18942.42
Avella 4 74.50 -57.06 18606.87
Basile 5 74.06 -57.02 18275.54
Caliendo 6 73.56 -57.01 17948.27
D'Alessandro 7 72.99 -57.01 17624.93
Ferrara 8 72.35 -57.02 17305.36
Forino 9 71.63 -57.06 16989.40
Lamberti 10 70.84 -57.12 16676.89
Lodato 11 69.95 -57.19 16367.67
Lubritto 12 68.97 -57.29 16061.55
Milite 13 67.89 -57.42 15758.35
Milito 14 66.71 -57.58 15457.87
Modestino 15 65.41 -57.76 15159.89
Muro 16 63.99 -57.98 14864.20
Musumeci 17 62.43 -58.23 14570.55
Salvati 18 60.73 -58.52 14278.67
Vicedomini 19 58.87 -58.86 13988.29
Vitale 20 56.83 -59.24 13699.10
Vitolo 21 54.61 -59.68 13410.75

Posted by  Michele Perone

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Mercoledì, 15 Gennaio 2003

Ponte sullo Stretto, solo il progetto pesa 150 chili.

Segue un articolo apparso ieri sul sito del Corriere della sera sulla presentazione del progetto del ponte sullo stretto di Messina.

Oggi viene presentato: ci vogliono 30 bauli per portarlo

Ponte sullo Stretto, solo il progetto pesa 150 chili

Introdotte nuove modifiche: meno gallerie e viadotti, il costo scende a 4,6 miliardi.

Ogni copia del progetto preliminare del Ponte sullo stretto di Messina pesa la bellezza di 150 chili. Ai già numerosi elaborati grafici (347) si devono aggiungere ben 48 voluminose relazioni tecniche. E oggi, dopo che il consiglio di amministrazione della Stretto di Messina, di cui è azionista di maggioranza Fintecna, la società che ha assorbito recentemente l’Iri in liquidazione, l’avrà approvato, quel progetto sarà consegnato ai ministeri competenti, alle Regioni Calabria e Sicilia, all’Anas e alle Ferrovie. L’agenzia Ansa ha stimato che serviranno 30 bauli «come quelli della nonna» per portare tutta quella roba a destinazione. L’ultimo progetto è un po’ diverso rispetto a quello conosciuto finora.

LE NOVITA' - Analoghe le dimensioni: una campata unica di 3.300 metri sospesa a 65 metri dal pelo dell’acqua e sorretta da due enormi piloni di cemento, alti 380 metri. Ma alla Stretto di Messina dicono che le modifiche apportate avrebbero consentito «di migliorare del 25%» l’impatto ambientale «rispetto alla versione 1992».
In che modo? Per prima cosa la quota d’arrivo della campata sulla sponda siciliana è stata abbassata di 11 metri. E questo risultato, ottenuto aumentando leggermente la pendenza dal centro del ponte verso Messina, farà risparmiare 20 chilometri di gallerie e due di viadotti. Di conseguenza, anche la spesa dovrebbe essere inferiore.

IL RISPARMIO - La società concessionaria, presieduta dall’ex ministro della Protezione civile Giuseppe Zamberletti e amministrata da Pietro Ciucci, ha calcolato un impegno finanziario di 4,6 miliardi di euro. Mentre la stima precedente si aggirava intorno ai 4,8 miliardi di euro, che salgono a 5,4 miliardi se si considerano gli adeguamenti di normativa. Prendendo per buone queste somme, il risparmio si aggirerebbe quindi intorno al 15%.

I FINANZIAMENTI - Ma oggi il consiglio della società Stretto di Messina si troverà sul tavolo anche le diverse ipotesi per il finanziamento del Ponte, insieme al giudizio, su ognuna di queste, dell’advisor Price Waterhouse Coopers.
E accanto a una serie di proposte più «tradizionali», ce n’è anche una che non prevede quel contributo diretto dello stato che è sempre stato considerato necessario da tutti gli esperti consultati.
A cominciare dallo studio del Mediocredito centrale che nel 1998, quando alla presidenza c’era Gianfranco Imperatori, produsse il primo schema di project financing per la realizzazione dell’opera. E per continuare con i banchieri che più di un anno fa vennero consultati dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi per verificare la finanziabilità del Ponte, e che sollevarono perplessità sul ritorno finanziario di un investimento così imponente, soprattutto a causa delle previsioni di traffico.
L’idea è quella di utilizzare in parte i fondi dell’Iri in liquidazione, ora nelle tasche di Fintecna. In tutto 3 miliardi di euro, che sono però vincolati all’esito di molti contenziosi ancora in corso. Di questi, circa 2 miliardi (40-45% dell’investimento) sarebbero impiegati per ricapitalizzare la società Stretto di Messina, che per il restante 55-60% ricorrerebbe al mercato. Secondo gli ideatori, questa soluzione avrebbe il vantaggio di non far gravare oneri sul bilancio dello stato. In una prospettiva futura la Stretto di Messina potrebbe essere anche quotata in borsa, seguendo un disegno già attuato nel passato con la società Autostrade.

LE PROTESTE - La fatidica scadenza di oggi non ha lasciato indifferenti le organizzazioni ambientaliste. I presidenti di Italia Nostra, Wwf e Legambiente hanno chiesto a Bruxelles di intervenire per «ristabilire la legalità, pretendendo per il Ponte una gara internazionale». Secondo gli ambientalisti «la Stretto di Messina spa non può essere promossa sul campo concessionaria per legge della costruzione e della gestione del Ponte, pena la violazione dei principi previsti dalla normativa europea». Dichiarazioni che Ciucci ha definito «superate, perché non considerano che la società è qualificata come organismo di diritto pubblico, ed è obbligata a effettuare gare internazionali».

di Sergio Rizzo

Posted by  Antonella Vitale

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Martedì, 14 Gennaio 2003

Pericolosa una mappa troppo dettagliata del pianeta.

Ancora un breve articolo tratto dalla rivista Le Scienze a riprova dello storico primato militare sugli impieghi civili delle nuove tecnologie.

Pericolosa una mappa troppo dettagliata del pianeta
Ottenuta con osservazioni dallo spazio, ha una risoluzione di 30 metri in orizzontale e di 10 metri sulla verticale

Nel febbraio dello scorso anno durante una missione dello Space Shuttle Endeavour la NASA utilizzò per dieci giorni consecutivi un radar per compiere rilievi della superficie dell'intero pianeta. L'ente spaziale ha quasi finito di utilizzare quei dati per creare la più dettagliata mappa topografica della Terra, ma la sua divulgazione è oggetto di una disputa con il Pentagono. La mappa contiene infatti informazioni utilissime per la previsione delle inondazioni, ma anche altre utilizzabili per scopi meno pacifici. Di fatto, il Pentagono conta di usare la mappa anche per scopi militari, come l'individuazione dei bersagli, e vuole garantirsi che nessuna altra nazione possa fare altrettanto.
Le due parti in causa hanno negoziato un compromesso la settimana scorsa, che permette per ora la divulgazione della parte riguardante l'America e ai soli ricercatori. Per ora, quindi, il resto della mappa resterà disponibile al solo Pentagono. La NASA spera comunque di poter risolvere i problemi riguardanti la sicurezza e rendere pubblico l'intero database dei rilievi.
Con questi dati è possibile costruire una mappa dell'intero pianeta con una risoluzione orizzontale di 30 metri e di soli 10 sulla verticale. In realtà, i dati non sono proprio completi, ma comprendono l'intera fascia compresa fra 60 gradi di latitudine nord e 56 sud, in cui vive il 95 per cento della popolazione mondiale.

Posted by  Gaetano D'Alessandro

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Lunedì, 13 Gennaio 2003

L'innalzamento dei mari è selettivo.

Un breve articolo tratto dalla versione telematica della rivista Le Scienze su temi ambientali legati, in questo caso particolare all'innalzamento del livello degli oceani

L'innalzamento dei mari è selettivo

I dati mostrerebbero anche un aumento del ritmo dello scioglimento

Uno dei problemi che gli scienziati hanno avuto nel valutare gli effetti del riscaldamento del nostro pianeta è che il livello degli oceani è variato nell'ultimo secolo in misura anche molto diversa, a seconda della posizione geografica considerata. Finora, gli scienziati hanno sempre assunto che lo scioglimento dei ghiacci del polo Sud o della Groenlandia dovessero avere un effetto uniforme su tutto il pianeta. In un articolo pubblicato su «Nature», Jerry Mitrovica, dell'Università di Toronto sostiene che questa assunzione è semplicemente sbagliata.
Secondo il lavoro, per esempio, lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia avrebbe l'effetto di far abbassare il livello dei mari nelle zone più vicine. La spiegazione deriva dal fatto che i ghiacci esercitano un'attrazione gravitazionale sulle acque vicine, aumentandone il livello; man mano che i ghiacci si sciolgono, l'attrazione diminuisce e il livello si abbassa. Lo stesso è vero nel caso dell'Antartide, dove lo scioglimento dei ghiacci non provocherebbe un innalzamento delle acque in Australia, per esempio, ma nell'emisfero Nord. Una volta tenuto conto di questo modelli, secondo Mitrovica l'innalzamento dovuto al riscaldamento globale sarebbe perfettamente visibile, anche se per ora limitato a circa 1,8 millimetri all'anno. Secondo Mitrovica, poi, i dati mostrerebbero anche un aumento del ritmo dello scioglimento.

Posted by  Lorenzo Milito

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