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Indicazioni alla FBS |
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La broncoscopia trova indicazione, per scopi diagnostici, nelle seguenti condizioni: - lesioni polmonari evidenziate in Rx Torace (addensamenti, infiltrati, atelettasie, aree di iperdiafania localizzata) - tosse persistente di incerta eziologia (o modificazioni del carattere della tosse) -
emoftoe -
wheezing
o tirage - sospetto di stenosi tracheale o bronchiale - dispnea di origine non definita (dopo avere escluso l’origine cardiogena) - presenza di cellule sospette per atipica o francamente atipiche nell’esame citologico dell’escreato - paralisi di una corda vocale o di un emidiaframma -
stadiazione di un cancro broncogeno (valutazione macroscopica della
estensione della neo o eventuale TBNA di stadiazioni linfonodali - sospetta patologia infettiva, al fine di ottenere materiale per esame microbiologico - pneumopatia diffusa (immunocompromessi e non) per eventuale BAL e/o prelievi bioptici trans-bronchiali - patologia mediastinica (con eventuale TBNA) - patologia tiroidea o cancro dell’esofago (valutazione della pervietà tracheale) - sindrome mediastinica - sospetto di corpo estraneo endobronchiale - trauma toracico (valutazione della pervietà e della integrità delle vie aeree) - controllo della pervietà e della integrità delle vie aeree in pz con tubo tracheale, cannula tracheostomica o stent bronchiale - sospetta fistola bronco-pleurica o tracheo-esofagea - follow up dei pz sottoposti a trapianto polmonare - inalazione di vapori irritanti o di contenuto di materiale gastrico - PNX persistente - versamento pleurico di incerta eziologia - sospetto di sindrome da discinesia ciliare (per prelievi bioptici della mucosa per studio ultrastrutturale)
Situazioni
particolari: Pazienti portatori di protesi valvolari, con anamnesi di
valvulopatia reumatica e/o pregressa endocardite
devono
eseguire una chemioprofilassi prima dell’esame endoscopico; è
soprattutto indicata qualora si effettuino prelievi bioptici, BAL o altre
procedure che comportino comunque manipolazioni della mucosa bronchiale
e/o del parenchima polmonare. La profilassi va eseguita con antibiotico a
largo spettro (penicilline e/o cefalosporine per os o per via
intramuscolare) da somministrare nei tre giorni antecedenti la
broncoscopia, e per almeno tre o quattro giorni dopo aver eseguito
l’esame. Nel caso di pazienti asmatici, sono state riportate in letteratura occasionali segnalazioni di reazioni broncospastiche di varia entità; il rischio potenziale della procedura include anche laringospasmo ed ipossiemia. I fattori predittivi in grado di individuare i pazienti asmatici ad alto rischio sono: - elevata iperreattività bronchiale (misurata come PC 20 al test alla metacolina) - FEV 1 basale < 60% del valore teorico - asma instabile con crisi dispnoiche frequenti e sintomatologia rilevante -
pazienti con anamnesi di stato di male asmatico o di trattamento
pregresso di unità di terapia intensiva per crisi broncostenotica L’indagine in questi pazienti dovrà essere effettuata con estrema cautela premeditando con broncodilatatori per aerosol (solbutamolo, fenoterolo), incannulamento di vena periferica, somministrazione di ossigeno (almeno 5 l/min) durante la manovra, monitoraggio con pulsossimetro, disponibilità di materiale per intubazione oro-tracheale, monitoraggio del paziente per almeno due ore dopo l’esame.
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