Il decimo pianeta

L'esistenza di una particolare cometa che ora gli scienziati stanno esaminando porterebbe alla conclusione che esiste un decimo corpo celeste, delle dimensioni di Marte, a 11 miliardi di chilometri dal Sole. 
di Antonio De Blasi* 

MILANO - Intorno alla nostra stella, il Sole, ruotano nove pianeti: il più vicino è Mercurio, il più distante Plutone. Recenti dati suggerirebbero però l'esistenza di un decimo pianeta, ben oltre l'orbita di Plutone. A mettere subbuglio nel mondo accademico è stata la scoperta di una cometa di grandi dimensioni che sta ruotando attorno al Sole lungo un'orbita talmente grande ed ellittica, da non poter essere giustificata col solo disturbo gravitazionale prodotto dai pianeti giganti: Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

La cometa è stata nominata con la sigla 2000CR105 ed è stata osservata per la prima volta nel febbraio del 2000. Sembra che il suo nucleo abbia un diametro enorme per questo tipo di oggetti: almeno 400 chilometri.
Dai dati raccolti da Brett Gladman e dai suoi colleghi dell'Osservatorio della Costa Azzurra, sembra che il punto più vicino al Sole sia ben oltre l'orbita di Nettuno, a 6,6 miliardi di chilometri, mentre il suo punto più distante sarebbe ad oltre 58 miliardi di chilometri.

In questi giorni gli scienziati stanno riesaminando accuratamente i dati osservativi di questa "supercometa". Se i suoi elementi orbitali fossero confermati, le ipotesi che si avanzerebbero sono due. La prima riguarda il transito nelle regioni più esterne del Sistema Solare di uno degli attuali pianeti giganti. Ciò avrebbe "disturbato" il lento moto della cometa, immettendola lungo un'orbita così peculiare. 
Sempre secondo questa ipotesi non si escluderebbe che il pianeta responsabile di ciò possa essere stato Nettuno, prima di stabilizzarsi nella sua orbita attuale. 
Ma esisterebbe un'altra ipotesi, certamente più affascinante rispetto la precedente, secondo la quale esisterebbe un pianeta medio-piccolo, delle dimensioni di Marte, che ruoterebbe ad una distanza media dal Sole di circa 11 miliardi di chilometri. La sua presenza giustificherebbe dal punto di vista evolutivo l'esistenza di una cometa così particolare.
La notevole distanza che ci separerebbe da questo pianeta lo renderebbe difficile da osservare anche dal potente occhio del telescopio spaziale Hubble se non sappiamo dove esattamente puntare. "E' comunque solo questione di tempo - afferma Brett Gladman - ma alla fine il pineta lo troveremo".

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