Orrori di stampa
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Ho tolto le segnalazioni vecchie di anni ed iniziamo di nuovo nel 2004... |
1 | W H A T C O S A |
WHO CHI | Editoriale l'Espresso | |
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WHERE DOVE |
Nella prima pagina del sito www.repubblica.it (guardare la frase sottolineata in rosso nell'immagine qui a sinistra) | |||
WHEN QUANDO |
La notizia è apparsa nel sito di Repubblica nel pomeriggio del 10 marzo 2004 | |||
WHY PERCHE' |
L'errore consiste nell'aver scritto che le galassie primordiali fotografate dal telescopio spaziale Hubble si trovano a circa 13 milioni di anni luce dalla terra, invece di 13 miliardi di anni luce, che è il dato corretto. Probabilmente si tratta di un semplice errore di trascrizione, anche perché se si apre l'articolo si scopre che il dato viene qui riportato correttamente. Chissà, forse è la fretta dovuta al fatto che il sito concorrente www.corriere.it aveva questa notizia in prima pagina già da alcune ore... | |||
2 | WHAT COSA |
"E' stato scoperto un nuovo pianeta, si chiama Sedna, pensate si trova a 11 milioni di chilometri dalla terra" | ||
WHO CHI |
Antonello Dose e Marco Presta | |||
WHERE DOVE |
Nel corso della trasmissione satirica "Dove osano le quaglie" in onda su Rai Tre | |||
WHEN QUANDO |
Puntata di sabato 20 marzo 2004 | |||
WHY PERCHE' |
Evidentemente la sindrome del milione al posto del miliardo si sta diffondendo. Sarà colpa dell'Euro? | |||
3 | W H A T C O S A |
Già, ma da dove arriva questa "voce"? Da un punto fra la costellazione dei pesci e quella dell'ariete. E qui nasce un altro mistero: lì non ci sono stelle. Ma ce ne erano 1000 anni fa quando si suppone addirittura che lì ci fosse la presenza di un intero sistema planetario. Anche per questa impensabile distanza il segnale è molto debole, e dura circa un minuto, troppo poco affinché gli astronomi lo analizzino completamente. |
WHO CHI | Editoriale l'Espresso |
WHERE DOVE |
Fra le notizie del sito www.repubblica.it | |||
WHEN QUANDO |
La notizia è apparsa nel sito di Repubblica nel pomeriggio del 2 settembre 2004 | |||
WHY PERCHE' |
Finalmente tornano gli errori veri e marchiani! Dunque, vediamo di capire in cosa consiste questo vero
e proprio orrore scientifico. Si parla di un segnale captato da un radiotelescopio, di probabile origine artificiale e proveniente da circa mille anni luce di distanza. Da una zona, però, in cui non è visibile nessuna stella. Bene, l'ignoto autore di questo articolo dice che mentre ora non c'è nessuna stella in quella direzione, doveva essercene una mille anni fa, quando il segnale è partito. Una stella che poi ovviamente si è spostata. La tesi è comica, perché le onde radio e la luce (tra l'altro entrambe forme di energia elettromagnetica) viaggiano nel vuoto esattamente alla stessa velocità, il noto valore di poco meno di 300.000 km al secondo. Dunque noi ora ascoltiamo un segnale partito mille anni fa e, contemporaneamente, con i telescopi vediamo immagini partite mille anni fa. Ovvero vediamo la zona di cielo com'era quando è partito il segnale! E se non vediamo nessuna stella, c'è davvero un problema da risolvere, ma non certo nel modo ridicolo con cui ha provveduto questo tizio su repubblica.it. Oltretutto c'è un paradosso più sottile: se non si vede nulla in quella zona, come si fa a dire che il segnale proviene da mille anni luce di distanza? E' forse stata effettuata una misura della parallasse, a distanza di 6 mesi? Se così non è, c'è un'altra assurdità nell'articolo, anche se questa sicuramente non è imputabile al suo autore. A quanto pare il segnale in questione, come riporta il sito del giornale New Scientist, è stato captato in tutto tre volte durante il programma di ricerca Seti@Home ed è considerato per ora il miglior candidato per un segnale artificiale. La trasmissione inizia ogni volta su 1420 MHz e poi slitta in frequenza, come se fosse emesso da un corpo che ruota su se stesso 40 volte più velocemente della terra. Nella zona non ci sono stelle entro 1000 anni luce, in che non esclude corpi più lontani e deboli. La ricerca su questo segnale continua. |