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Tratto da: "IL GAZZETTINO PD" di Sabato 8 giugno
2002.
IN MOSTRA "ARTE E PSICOLOGIA" DI SGARAVATTI
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Viene inaugurata domani alle 11, nella Galleria Civica
di piazza Cavour , la mostra "Arte e psicologia"
di Guido Sgaravatti, promossa dall'assessorato alla
Cultura del Comune, con il patrocinio della Regione
e della Provincia. Fino al 28 luglio si potranno ammirare
le opere di scultura, pittura e grafica di questo poliedrico
artista.
Sgaravatti conosciuto in Italia e all'estero come uno
dei più validi artisti italiani, ha studiato
con artisti quali Crocetti e Greco per la scultura e
Saetti per la pittura. Con la sua continua ricerca del
bello ha trovato nei colori dei suoi quadri, nelle forme
delle sue sculture e nel tratto delle sue grafiche un'armonia
assolutamente personale. L'artista, che vive e lavora
a Padova, dove nel 2000 è stato riconosciuto
Padovano Eccellente, presenterà sabato 15 giugno
alle 18 nella Sala Rossini dello stabilimento Pedrocchi
il suo nuovo libro di psicologia "Vedere la mente".
La mostra è aperta tutti i giorni escluso il
lunedì 9.30-12.30 e 15.30-19.
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Tratto da: "IL GAZZETTINO PD" di Venerdì
28 giugno 2002.
GALLERIA CIVICA
Arte e psicologia del profondo neII'antologica di Sgaravatti
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Guido Sgaravatti, pittore, scultore, incisore, scrittore:
nella galleria civica di piazza Cavour la mostra di un artista
padovana di grande interesse, dal titolo "Arte e psicologia"
(fino al 28 luglio). Moltissime le opere esposte: 41 le sculture
di bronzo a cera persa, 1 opera in cemento, 5 placchette,
40 quadri, 18 quadretti e 45 opere di grafica monotipo.
Teso all'indagine sull'armonia interiore, Sgaravatti cerca
attraverso il colore, la materia, la scrittura di guardare
nel fondo dell'anima per dar voce al sogno, opera attraverso
il segno per aprire una breccia nell' intricato mondo dell'io,
sollecita se stesso e chi guarda a sorridere con simpatia
dell'umana debolezza. Nella sua opera Paolo Rizzi mette in
luce "la captazione fenomenica del reale, la ricostruzione
concettuale, la percezione indistinta delle pulsioni organico-psichiche".
Di grande intuizione, di raffinata tecnica, di sensibile mano,
Sgaravatti si muove disinvolto nei più diversi settori
dell'arte figurativa riuscendo, soprattutto nella scultura,
a rielaborare un mondo figurativo di forte impatto emotivo:
ben impostate le teste di padre Leopoldo e di Sant'Antonio
graziose e spiritose le ballerine, gradevoli i nudi senza
età, bellissimi gli animali: cavalli, tori, una civetta,
un gallo, che si snodano senza posa, senza tempo quasi ci
fosse un anima dentro che preme per uscire. Da segnalare le
incisioni monotipo stampate personalmente dall'artista con
torchio a mano-
Molte opere trattano di psicologia del profondo di cui Sgaravatti
si è occupato a livello di sperimentazione. In lui,
continua Rizzi "l'arte diventa più di una techne,
assume funzione magica, compito maieutico e aiuta a partorire
i sogni."
Oltre alla pittura e alla scrittura, l'artista ha affrontato
anche la parola ed ha dato alle stampe recentemente un libro
che indaga sui temi della psicologia del profondo, con un
occhio particolare alla connessione tra la nostra cultura
e quella orientale- Sgaravatti, che vive e lavora a Padova,
ha anche presentato al Pedrocchi il suo nuovo libro di psicologia
(che sta andando a ruba?) "Vedete la mente", un
saggio in cui comunica, con disegni e parole, un modo semplice
e facile di vedere e di affrontare la vita.
Ines Thomas
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Tratto da: "IL GAZZETTINO PD" Domenica 21 luglio
2002
Prorogata fino al 4 agosto la mostra di Sgaravatti
"Sogni e pensieri la mia ispirazione"
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Bassorilievo
di Sgaravatti sulla maternità
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Arte e psicologia, immagine e percezione interiore sembrano
binomi discordanti che trovano però la loro armonia
nell'equilibrio intellettuale e figurativo di Guido Sgaravatti,
pittore, incisore e scultore la cui opera è totalmente
pervasa e innervata di suggestioni filosofiche e spunti psicologici.
È del tutto fuori dal comune incrociare un artista
che riesca a fondere con così grande trasporto due
ambiti tanto diversi e che incentri tutta la sua produzione
plastica e figurativa sul 'pensiero' e sui lunghi studi portati
avanti ad indagare filosofie, come quella yoga, vero fulcro
della sua opera. Fino al 4 agosto (l'allestimento espositivo
è stato prolungato di una settimana rispetto ai
programmi iniziali),
alla Galleria Civica in Piazza Cavour è possibile ammirare
e indagare in profondità l'opera di Sgaravatti, artista
padovano di grande fama in Italia, ma anche all'estero (ha
lavorato a lungo in Francia ed in Australia). Quarantuno sculture
in bronzo, un'opera in cemento, quaranta quadri, diciotto
quadretti pensati e realizzati per essere affiancati l'uno
all'altro e che vivono come un'unica opera e quarantacinque
opere realizzate con l'originale tecnica della "grafica
monotipo" sperimentata e realizzata solo da Sgaravatti:
questi i numeri di una mostra che tuttavia non trova - nell'imponente
allestimento la sua giustificazione. I temi del profondo che
queste opere d'arte indagano e le corde della mente che l'artista
riesce a toccare con i suoi pennelli infatti sono la vera
anima dell'esposizione. Non è facile capire cosa stia
alle spalle di un quadro, che attraverso forme e colori, arriva
a toccare temi e ambiti della nostra vita di cui noi, magari
distratti dalla confusione del mondo che ci circonda, non
abbiamo percezione. C'è allora Sgaravatti a guidarci
ricordandoci che esiste il mondo della psiche a cui non si
presta mal sufficiente attenzione. Spesso infatti l'ispirazione
per un quadro o per un bronzo l'artista la ricava - racconta
lui stesso - da un pensiero dominante che arriva in superficie
e di cui bisogna prendere coscienza: quel pensiero diventa
lo spunto per dipingere. "Mi immergo in quel pensiero
- spiega Sgaravatti - lo faccio mio e poi lo trasporto su
tela. Spesso lo spunto mi è arrivato da sogni o pensieri
di persone con disturbi psichici. Io mi sono calato nel loro
sogno e l'ho fatto venire fuori sulla tela, usando poi il
quadro come strumento terapeutico". E questo emerge chiaramente
anche dal libro 'Vedere la mente", ultima fatica letteraria
dell'artista che, messe in secondo piano le parole, punta
a spiegare la filosofia del "pensiero profondo"
attraverso immagini: un'opera che Sgaravatti ha dedicato ai
nipoti, proprio a simboleggiare come sia stata pensata per
comunicare al maggior numero di persone possibile e proietta
verso il futuro.
Marco De Rossi
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