Dimensioni: 70x50cm
Tecnica: Acrilico su supporto rigido
Anno: 1978
Un altro schizzo del ragazzino schizofrenico evidenziava con
precisione la percezione del "nemico" che "il
guerriero" deve combattere.
Molti popoli più saggi di noi ritenevano il pazzo un
messaggero di Dio ed avevano delle buone ragioni per pensare
così, data la differenza di capacità percettiva
che molti squilibrati hanno.
Il problema della esatta interpretazione dei segnali che il
livello della follia ci invia è dato, in questo caso,
dalla penetrazione artistica che, traducendo e ampliando il
"segnale" dato dallo schizzo del ragazzino, permette
di "entrare nel delirio", per leggere fenomeni psichici
che coinvolgono tutti noi e che sarebbe veramente folle rimuovere
e ignorare per un ipotetico "quieto vivere".
Fa parte della follia collettiva anche apprezzare dell'arte
soltanto gli aspetti commerciali o estetico-decorativi, ignorando
il potere delle "Muse", guide interiori che conducono
l'artista in regioni psichiche inesplorate.
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