Ma quale novità?

Forse si potrebbe parlare di un ritorno di fiamma, come i pantaloni a zampa d'elefante o la minigonna o molte altre mode che vanno e vengono cambiando generazione ma non lo spirito; il problema è che qui non è cambiato lo spirito e neppure i personaggi.

Riguardavo le foto di 10 - 15 anni fa, quando iniziavo ad arrampicare, ho trovato tante immagini che mi vedevano impegnato su vioni di molti tiri di corda, con nut e chiodi appesi all'imbragatura, i pantaloni larghi che erano la comica del bar del paese, la bandana che faceva molto figlio dei fiori ed il sacchetto della magnesite grosso come una tinozza. Cambio raccoglitore e mi vedo impegnato su delle vie alte si e no 5 metri, i pantaloni sono quelli di cotone duro, lunghi fino al ginocchio, larghi, quelli che mio nonno usava come pigiama quando era ancora in vita, l'immancabile bandana e il catino della magnesite, mancano l'imbragatura e la corda.

Cerco di ricordare i luoghi di tanta "spavalderia" : Courbassere, Trana, Almese, Balme, Valle Gesso, Arco di Trento insomma… sassi!

Dopo 15 anni mi ritrovo, spinto dalla moda e dal "potere commerciale" delle palestre e delle riviste a tornare sui quei sassi che ho continuato a frequentare in questi anni ma alla ricerca di quello che fino ad ora non avevo trovato o capito; il materasso a spalle che mi salva la schiena mi rende il gioco molto più facile (potere della psiche) ma mi toglie un po' la poesia ed il fascino del rischio che vivevo tanti anni fa vedendo l'arrampicata filosoficamente come uno stile di vita, i tempi sono cambiati ed è giusto che sia così!

Giro diversi posti nuovi alla ricerca del "fungo magico", del pejote di pietra che tanto ha fatto eccitare lo scopritore rendendo il posto mitico come il culo di Jennifer Lopez; girovagando tra prati e boschi incontro qualche gnomo che come me (pantaloni del nonno e sacchettone compreso) si aggira come un cane da tartufi tra le pietre, poi mi accorgo che quelle poche volte che mi capita di incontrare qualcuno è lo stesso che vedo da diversi lustri in falesia e che molti di loro hanno mosso i primi passi con me in quei tempi in cui si raggiungevano le Striature Nere in treno e ci si accendeva il fuoco sotto le vie perché bisognava arrampicare con qualunque condizione, e mi chiedo…: "Cume cazz ca l'è che ci siamo sempre e solo noi?" e gli altri?, quelli che riempiono le palestre, che comprano vagonate di materiale americano anziché strappare di dosso le mutande al nonno, dove sono? Non è forse di moda scapicollarsi sui blocchi vantando gesta eroiche da fare sentire Brave Heart un frocio? Evidentemente no! Perché comunque le falesie continuano ad essere affollate (per fortuna) e poi gli altri si stanno preparando per l'arrivo del nuovo ciclone che sconvolgerà il mondo dell'arrampicata: le big wall!

Che figata! Così potrò ri-trovare in parete gli amici di sempre, quelli che già stavano sul materiale fotosensibile di 10 anni fa, saremo tutti li, io, gli Andrea, Luca, Mauro, Marzio, Roberto, Giova, Alberto, Donato e tanti altri, tutti con la bandana, le braghe larghe, il sacchettone della magnesite; faremo una foto tutti insieme in cima alla Sbarùa, ci sposteremo in un bar a bere una birra attendendo che i nipoti crescano e diventino sufficientemente rapidi da poterci fregare i pantaloni…sono proprio cambiati i tempi!

Buon divertimento!

Tix