L’Arlesiana, ritratto di Madame Ginoux

Novembre 1888
Olio su tela; cm 91,4 x 73,7

New York, The Metropolitan Museum of Art

È questa la seconda versione, dipinta probabilmente per ripagare la sua modella della posa, di un’Arlesiana oggi conservata al Musée d’Orsay. La modella era Marie Ginoux, la moglie quarantenne del proprietario del Café de la Gare, dove van Gogh aveva alloggiato. Egli era affascinato dai costumi tradizionali delle donne del luogo, come racconta a Theo: «Non voglio dire che non posseggano delle belle forme, ma non è in questo il fascino delle donne del posto, consiste piuttosto nella foggia ampia del costume, nei colori accesi e nella bellezza del suo tessuto, nella “sfumatura” del colore della loro pelle più che nelle forme». E nel dipinto con Madame Ginoux mette in risalto gli elementi del costume: lo scialle chiaro incrociato sul corsetto nero, il nastro che scende dai capelli raccolti.
La differenza tra la prima versione e la seconda è nell’esasperazione dei colori: il giallo di fondo è divenuto arancio, verde brillante è diventato il tavolo, dove cambiano gli oggetti, e l’ombrellino con i guanti della prima versione sono sostituiti da alcuni libri con le copertine sgargianti.
La modella posò in quell’occasione sia per van Gogh che per Gauguin, che aveva raggiunto l’amico ad Arles. Mentre van Gogh realizzò in poche ore il suo dipinto, Gauguin trasse da quella posa un disegno che gli servì per l’elaborazione del quadro Caffè ad Arles; il disegno rimase a van Gogh, che a sua volta lo utilizzò per le Arlesiane che dipinse nel 1890.
Nel quadro di Gauguin si riconoscono alcuni personaggi ritratti anche da van Gogh: lo zuavo Milliet in fondo a sinistra, il postino Roulin al centro e il proprietario Ginoux a destra, inserito da van Gogh nel suo Caffè di notte.