Ritratto di Père Tanguy
Inverno 1887-1888

Olio su tela; cm 92 x 75
Parigi,
Musée Rodin

Nel 1886 van Gogh inizia a frequentare la bottega di articoli per belle arti di Père Tanguy, che comprava quadri direttamente dai pittori in cambio del materiale per dipingere. Pissarro era stato suo cliente per molti anni e aveva convinto gli amici a comprare i colori dal vecchio negoziante che era stato in gioventù soldato della Comune. Julien-François Tanguy è il primo a esporre quadri di van Gogh nella sua bottega, imitato poi da George Thomas (Père Thomas) e Pierre Firmin Martin.

Bernard racconta come nacque l’idea di ritrarre Tanguy: «Vincent veniva spesso a trovarmi nel mio atelier costruito in legno nel giardino dei miei genitori ad Asnières. Fu là che ci venne in mente di fare i ritratti di Tanguy. Vincent si accinse anche a farmi un ritratto ma dopo aver litigato con mio padre che non voleva che lui continuasse a darmi consigli circa il mio futuro, si arrabbiò al punto di piantar lì il mio ritratto e di portare via, incompiuto, quello di Tanguy, mettendoselo sotto il braccio che non era ancora asciutto».Van Gogh fa un primo ritratto di Père Tanguy nel gennaio 1887, una tela oggi a Copenaghen in cui il negoziante è a capo scoperto, con il grembiule da lavoro.Il successivo ritratto del Musée Rodin è il primo che fa su una tela “size 30”, e di esso esiste anche un elaborato studio a olio oggi in collezione privata.Questo presenta notevoli differenze rispetto al quadro del Musée Rodin: la natura morta che si vede nell’angolo in alto a sinistra non compare nella versione definitiva, così come il profilo rosso che segna l’immagine di Tanguy, e solo una delle stampe giapponesi si ritrova nel dipinto di Parigi.Nel quadro del Musée Rodin il fondo è tappezzato da stampe giapponesi, riprese probabilmente da quelle che formavano la collezione di van Gogh: compaiono a sinistra un Paesaggio invernale di Hiroshige, un Attore in parte femminile di Kunisada, fiori da stampe popolari; al centro è una delle Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai; a destra una delle Cento vedute di Edo di Hiroshige e la Cortigiana di Eisen.Quest’ultima stampa è stata riprodotta da van Gogh anche in un dipinto autonomo, Japonaiserie: Oiran, copiata non da un originale, ma dalla riproduzione apparsa sulla copertina del numero speciale di “Paris Illustré” dedicato al Giappone uscito nel maggio 1886.Lo scrittore Octave Mirbeau racconta che Tanguy aveva una particolare venerazione per van Gogh e il mercante d’arte Ambroise Vollard riferisce che Tanguy fissò un prezzo altissimo per il suo ritratto, per essere certo che non fosse acquistato: e così fu, perché il quadro venne comprato solo dopo la sua morte da Rodin.