Autoritratto

Agosto - Settembre 1889
olio su tela; cm 65 x 54

Parigi, Musée d’Orsay

Forse per mostrare che aveva superato la crisi nervosa che lo aveva colpito in luglio, si ritrasse vestito elegantemente, in giacca e panciotto. Spedì l’autoritratto a Theo e gli raccontò che il suo viso era «più calmo», sottolineando però che «lo sguardo è un po’ più assente di prima».
Originariamente il contrasto della barba rossa contro l’azzurro dello sfondo - tracciato con segni ondulati e a vortice come nella Notte stellata - e il colore degli abiti doveva essere più forte, perché la giacca e il panciotto erano dipinti in un lilla che è scomparso nel tempo, come in molte altre sue tele: in una lettera alla sorella, infatti, egli racconta che il colore dominante del quadro è un «bell’azzurro del Midi» e che gli abiti sono «lilla acceso».
L’artista era particolarmente affezionato a questo autoritratto, che prima spedì al fratello, poi lo riprese durante i pochi giorni che passò a Parigi prima di partire per Auvers-sur-Oise. Qui lo mostrò al dottor Gachet che si mostrò «assolutamente fanatico» del quadro; è stato poi donato dagli eredi del medico allo Stato francese.