Camera da letto

Ottobre 1888
Olio su tela; cm 72 x 90

Amsterdam, Rijksmuseum Vincent van Gogh

Così van Gogh parla del quadro nella lettera 554 a Theo, a cui è accluso uno schizzo: «Finalmente ti mando un bozzetto per darti almeno un’idea della piega che sta prendendo il lavoro. Questa volta si tratta semplicemente della mia camera da letto; in questo caso deve farla soltanto il colore, e poiché con il suo effetto semplificante conferisce maggiore stile alle cose, esso dovrà, nell’insieme, suggerire la calma del sonno. I muri sono di un viola pallido. Il pavimento è ricoperto di mattoni rossi, le testate di legno del letto e le seggiole sono gialle come il burro fresco, le lenzuola e i cuscini sono di un giallo limone chiarissimo. La coperta è rosso scarlatto. La finestra verde. Il tavolo da toilette color arancio, il catino blu. Le porte lilla [...] Dei ritratti al muro, un asciugamano, e alcuni indumenti».
Il dipinto fu realizzato verso la metà di ottobre 1888; nel maggio 1889 la spedì arrotolata a Theo e poco tempo dopo gli raccomandava di foderare la tela che era stata danneggiata dall’umidità durante il periodo trascorso da van Gogh nell’ospedale di Arles. Theo, visti i rischi dell’operazione di rifoderatura, gli restituì il dipinto, in modo che Vincent potesse realizzarne una copia. Fece così la versione oggi a Chicago e, entusiasta del risultato, ne realizzò una terza versione oggi al Musée d’Orsay di
Parigi, da spedire alla madre e alla sorella.
Dipinta di solo colore, la Camera da letto presenta un uso coraggioso delle tre coppie di colori complementari rosso-verde, giallo-viola, blu-arancio, alle quali aggiunse la coppia bianco-nero. Van Gogh usava il bianco per alleggerire l’effetto dei colori violenti, secondo i dettami della Grammaire des arts et du dessin di Charles Blanc, e visto che il bianco nella prima versione era poco, suggeriva a Theo di mettere al quadro una cornice bianca, mentre nelle altre due versioni dipinse in bianco lo specchio sullo sfondo a sinistra.