Lotti di terreno a Montmartre

Aprile - Giugno 1887
Olio su tela; cm 96 x 120

Amsterdam,
Stedelijk Museum

Giunto a Parigi tra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1886, van Gogh inizia presto a dipingere vedute della città, dei suoi sobborghi, degli interni dei ristoranti. Dal giugno 1886 va a vivere con il fratello in un appartamento al terzo piano di rue Lepic 54, a Montmartre. Numerosi sono gli oli e gli acquerelli che raffigurano la zona, con la campagna invasa dalle nuove case e dalla recente costruzione del Sacre-Coeur (Veduta col mulino de la Galette; Veduta di Montmartre con bandiere; Un sobborgo di Parigi, visto da Montmartre). Nell’estate 1887 scrive a Theo che era in Olanda che stava dipingendo tele «con tanta aria aperta e buon umore», una delle quali era esposta nella vetrina di Père Tanguy; la serie era considerata da van Gogh particolarmente piacevole, adatta a decorare una sala da pranzo o una casa di campagna. La veduta dei lotti di terreno conservata allo Stedelijk è il quadro più grande che abbia dipinto e fu esposto con un’altra tela di soggetto analogo e con la natura morta Romans parisiens al Salon des Artistes Indépendants del 1888. Qui le notò il critico Gustave Kahn, il quale lanciò a van Gogh l’accusa di avere posto scarsa attenzione alla resa tonale; ma l’artista era talmente convinto che fossero opere importanti da proporre al fratello di regalare le due vedute di Montmartre al museo d’arte moderna dell’Aja.
In esse appare completamente stravolta la tavolozza originaria: con l’arrivo a Parigi e la frequentazione dei postimpressionisti Vincent inizia a usare colori chiari e adotta una tecnica di stesura a piccoli tocchi filiformi.