Ritratto di Alexander Reid

Primavera 1887
Olio su tela; cm 41 x 33

Glasgow, Art Gallery and Museum

A Parigi van Gogh inizia a pensare che la carriera del ritrattista avrebbe potuto risolvere i suoi problemi economici, essendo i ritratti eseguiti su commissione e con «una vita loro propria che si origina dall’anima del pittore e che nessuna macchina può catturare», scrive a Theo, riferendosi alla moda dei ritratti fotografici.
Alexander Reid era il figlio di un noto mercante d’arte scozzese, mandato dal padre a Parigi a lavorare presso Boussod & Valadon: van Gogh vide in lui la persona giusta per aprire a se stesso e ai suoi amici impressionisti il mercato inglese. Ma la loro amicizia si guastò presto: Reid mostrava interesse più per l’arte antica che per quella dei moderni e anni dopo, da Saint-Rémy van Gogh si rammaricava di quel rapporto finito: «Credo di essere stato estremamente duro con lui e di averlo disamorato dichiarando che era meglio amare i pittori piuttosto che i dipinti».
È questa una tela in cui l’adesione di van Gogh ai modi neoimpressionisti è molto forte: la tavolozza è ridotta ai soli colori rosso e verde, ma la stesura appare autonoma rispetto al "pointillisme" dei neoimpressionisti, più filamentosa e ritmica.