Ritratto di Trabuc

Settembre 1889
Olio su tela; cm 61 x 46

Solothurn, Kunstmuseum

Il modello Charles-Elzéard Trabuc, il guardiano della clinica di Saint-Rémy, che aveva all’epoca sessant’anni. In una lettera a Theo dei primi giorni del settembre 1889 van Gogh accenna che sta lavorando a questo ritratto e aggiunge che il soggetto «ha una faccia veramente interessante», somigliante a Le Grand Espagnol inciso da Legros. Di Trabuc racconta che «è un uomo che ha visto molta sofferenza e morte, e c’è una sorta di calma contemplativa sul suo volto», la stessa che si ritrova nel viso di Guizot, anche se Trabuc «è un uomo del popolo e semplice». Il riferimento a Guillaume Guizot, importante uomo di stato sotto Luigi Filippo, dimostra la dimestichezza di van Gogh con le illustrazioni delle riviste popolari inglesi e francesi, che egli collezionava (“The Graphic”).
Del dipinto originario, rimasto a Trabuc, non si ha più traccia: la versione rimasta è la copia che van Gogh fece in quegli stessi giorni per il fratello.
Realizzò anche un ritratto della moglie del guardiano, Jeanne Lafuye Trabuc, anch’esso perduto.