La vigna rossa, Arles 1888
olio su tela 75×93 cm
Museo Puškin delle belle arti, Mosca
È l'unico dipinto che riuscì a vendere durante la sua vita.
Tuttavia, è probabile che lo stesso pittore fosse riuscito a vendere
almeno un'altra delle sue tele, in quanto, come affermato nella lettera al
fratello n° 506, afferma di aver ricevuto 20 franchi per il ritratto di
un amico di padre Tanguy, probabilmente agli inizi del 1888. Il
dipinto rappresenta la vendemmia nella campagna arlesiana, probabilmente
a Trébon, a nord della città in direzione di Montmajour.
L'opera è degna di nota per i suoi colori, soprattutto per l'opposizione
dei complementari giallo e viola, annunciando per certi versi
il fauvismo. In una lettera del 2 ottobre 1888, Vincent parlò dei
suoi propositi ad Eugène Boch: « Beh, devo andare a lavorare
alla vigna vicino a Mont Major. È tutto viola, giallo e verde sotto il
cielo blu, un bello schema di colori. » In questo periodo del
settembre-ottobre 1888, Vincent van Gogh sperimentò effettivamente
vari modelli di colore; questa preoccupazione è evidente nelle sue
riflessioni su alcuni lavori del periodo, come Il caffè di notte,
la Notte stellata sul Rodano o la Terrazza del caffè la
sera. La vigna rossa venne esposta per la prima volta al Salone
annuale del gruppo dei XX nel 1890 a Bruxelles. Lì venne
venduto, pochi mesi prima del suicidio del pittore, per la somma di 400
franchi (cifra corrispondente a 800 od 850 euro attuali) ad Anna Boch,
pittrice impressionista membro dei XX e
mecenate belga. Anna Boch era sorella di Eugène Boch, pittore
impressionista ed amico personale di Van Gogh, a cui fece anche un
ritratto (Ritratto di Eugène Boch)
ad Arles nell'autunno 1888. Venne in seguito acquistata, nel 1906, dal
collezionista d'arte russo Sergei Shchukin in seguito alla
dispersione della collezione di Anna Boch. Quando la collezione di
Shchukin venne nazionalizzata dai bolscevichi, la tela venne
depositata al Museo Puškin delle belle arti di Mosca