Intervista a Giorgio Bocca. | ||
Scritto prima dell'attacco alle Twin Towers, il volume tematizza, con grande lucidità, alcune questioni che oggi sono sotto gli occhi di tutti, dalla crisi del neoliberismo,alla necessità di un ritorno forte al sistema pubblico contro una privatizzazione selvaggia. «No, io l'11 settembre non mi sono sorpreso», precisa con nettezzaBocca, spiegando: «L'ho scritto a chiare lettere già da tempo: il sistema economico e finanziario va verso l'autodistruzione. Questo conflitto tra il mondo islarnico e il capitalismo americano è una delle forme assunte da una realtà che non riesce più a stare insieme. Quando le contraddizioni sono così forti, ci si può aspettare di tutto». Il dio denaro è uno dei responsabili della crisi che abbiamo davanti? Dopo l'11 settembre, si parla con sempre maggiore insistenza della crisi della globalizzazione. Condivide questa analisi? L'attacco alle Twin towers ha dimostrato come alla globalizzazione di tipo economico corrisponda una globalizzazione della distruzione e del terrorismo. Ha dimostrato la sua crisi profonda. La colpa principale della società contemporanea è il "troppo". Nelle Torri gemelle ci stavano 440 società, più di 4000 persone: il rischio c'era e non lo avevano previsto. Mi chiedo: Come è stato possibile? ll troppo impera senza che nessuno si interroghi e ponga dei limiti. C'è un andare avanti più forte di tutto. Se chiedo ad Agnelli perché non smette di costruire auto, lui mi dirà che per il bilancio dell'azienda se ne devono produrre sempre di più e sempre più veloci. Più macchine, significa più autostrade. Tutto si complica; ma se si continua a correre così non si troverà più rimedio alla situazione. difeso come spiega questo giro di valzer? Ci si era illusi che il mercato si regolasse da solo, che la new economy andasse avanti senza problemi, che non fosse necessaria nessuna mediazione.. I fatti hanno dimostrato il contrario. La stessa privatizzazione del resto non si era mai realizzata davvero: privatizzare è stato un modo per fare arricchire gli amministratori delegati che in base alla legge godono di una percentuale sulle vendite. Quello che oggi è evidente, lo si poteva capire anche prima. Non c' era bisogno di essere economisti, bastava il buon senso. Il quadro, desolante e preoccupante, che abbiamo davanti, è la dimostrazione che la mediazione politica non può più saltare, pena guerre e conflitti di ogni sorta? La politica è più che mai necessaria. Anche se è oggi fortemente sottomessa alle ragioni del mercato. Li vivo molto male, anche se penso che il punto vero non sia guerra non guerra tra Afghanistan e Usa, ma il conflitto tra popoli ricchi e quelli poveri nel mondo. Anche una volta catturato Bin Laden; sconfitti i talebani, che cosa cambierà? |