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No alla guerra e al terrorismo!!

Intervista a Alex Zanotelli, il missionario comboniano che vive nella discarica di Korogocho

La Guerra dell'Impero

Fonte: Liberazione, 12 Ottobre 2001

Dall'inferno di Korogocho una voce si leva alta contro la guerra. Non soltanto contro la guerra che sta martoriando la popolazione afghana, ma contro tutte le guerre del mondo, contro il concetto stesso di intervento armato, contro le profonde diseguaglianze che tante ferite aperte lasciano tra la popolazione del pianeta, contro un sistema economico che distribuisce in maniera sproporzionata le sue innumerevoli ricchezze, contro i signori della guerra che di guerra vivono e con la guerra si arricchiscono. Korogocho, immensa discarica alla periferia di Nairobi, dove oltre mezzo milione di persone vive in condizioni disastrose, inimmaginabili a chi in questo putridume non ha mai messo piede. In una baracca, una delle tante di questo inferno, vive padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che ha scelto di stare al fianco dei disperati di Nairobi e con i disperati lottare per conquistare un pezzo di terra dove poter mettere insieme due lamiere. Non è stato facile raggiungere telefonicamente Zanotelli, ma una volta "centrato l'obiettivo", la conversazione che ne è nata, ha naturalmente abbracciato molti problemi che strozzano il mondo.

Cominciamo dai tragici momenti che stiamo vivendo: che cosa hai pensato da Korogocho sull'attacco agli Usa prima e sull'attacco all'Aghanistan poi?

Sono semplicemente esterrefatto, con il cuore in gola. Se i fatti accaduti in questi ultimi tempi sono la fotografia del mondo, allora siamo davvero messi male. Forse non ci rendiamo conto, ma stiamo attraversando la maggior crisi antropologica che l'umanità abbia mai vissuto. La verità di un sistema basato sulla violenza istituzionalizzata si sta rivelando in tutta la sua interezza. Ecco che cosa riesce a produrre l'Impero: l'orrore. L'Impero altro non è che la quintessenza del disordine, retto dalle armi e dalla logica del terrore.

Eppure in tanti insistono sul concetto di guerra del bene contro il male. E' possibile parlare in questi termini?

La divisione tra buoni e cattivi è proprio ridicola. Dovremmo sapere meglio che cosa c'è dietro il terrorismo,dietro le stragi, e poi parlare. Dovremmo avere il coraggio di andare oltre bin Laden. Il fatto è che noi, esseri normali, tutte queste verità non riusciamo a saperle. Dov'è il bene? E dove il male? Piangiamo si le vittime Usa, ma perché non piangiamo anche i 40 milioni di morti di fame del pianeta? Non lo facciamo, perché il nostro sistema è pilotato dai signori del terrore che seminano morte. O usciamo da questa spirale perversa, o saremo tutti travolti.

Come se ne esce?

Mettiamoci intorno ad un tavolo e ragioniamo. Ricordiamoci che esiste l'Onu. Se non entra in azione ora, quando? Questo è uno scenario che rivela anche tutta l'impotenza dell'Onu, ma noi dovremmo batterci per ridare all'Organizzazione il ruolo che le spetta.

Tu fai spesso riferimento all'lmpero nei tuoi ragionamenti: e se ti chiedessi che cosa intendi con più precisione per Impero?

Quando parlo di Impero intendo un sistema economico e politico basato su un' economia di opulenza, che permette a pochi di avere molta ricchezza. Che permette e legittima la politica di oppressione. Di questo sistema, George Washington Bush oggi è il miglior rappresentante.

Il mondo si spacca e c'è chi vede nell'arabo il padre di tutti i mali. Non siamo alle crociate, ma quasi. E' possibile che in questo mondo non si riesca a vivere senza la contrapposizione : amico-nemico?

L'essenza del ragionamento resta la stessa. Questo è un sistema che vive mietendo vittime, ha bisogno di morti, di nemici, del demonio per poter reggersi in piedi. Il ruolo di capro espiatorio è toccato agli zingari, ai neri, al comunismo, adesso è il momento degli arabi dipinti come terroristi. Questa è una trappola mortale per l'umanità. il mito dell'occidente cristiano contro il mondo musulmano adesso viene creato ad arte dagli Usa. E' un buon sistema per foraggiare e dare gloria all'apparato bellico e militare americano. Negli Usa l'industria delle armi non ha mai voluto accettare neppure l'idea che ci potesse essere pace in questo pianeta. La forza della ragione ci dice, però, che non c'è libertà dove ci sono bombe. E' blasfemo parlare di "libertà duratura". Sono profondamente convinto che siamo arrivati ad un punto in cui si può decidere di farla finita con il capro espiatorio.

In Italia, e non solo, forti polemiche sono seguite alle esternazioni di Berlusconi su una presunta superiorità dell'occidente sul mondo islamico: che effetto ti fa sapere che il presidente del Consiglio del tuo Paese si è espresso in questi termini?

Anche dai sotterranei di Korogocho, da dove abbiamo difficoltà a seguire i fatti, siamo venuti a conoscenza delle frasi deliranti di Berlusconi. Non siamo in presenza di barzellette, ma di un becerume che peggio non si può. E' terribile ascoltare certe frasi da chi rappresenta un Paese. lo consiglierei al signor Berlusconi di andarsi a rivedere i libri di storia e soffermarsi su quelle parti dedicate alla civiltà araba.

Che scenari si aprono adesso sul mondo?

Si scatenerà il putiferio, ne sono convinto. La polveriera mediorentale continuerà ad esplodere ed il resto del mondo la seguirà. Altro che guerra fredda, ci aspettano anni di terribile attrito planetario. Rischiamo di vedere saltare tutte le relazioni internazionali.

Ma perché accade tutto questo?

Ti rispondo con due esempi. Tutto l'apparato militare afghano è stato creato dagli Stati Uniti per contrastare la presenza sovietica. E oggi i risultati di questa politica sono sotto gli occhi di tutti. Israele, poi, è una creazione della politica imperiale Usa, con tutto il rispetto per il popolo che vi abita. Creare Israele è stato un atto di forza e oggi vediamo che cosa sta accadendo in quell'area.

Domenica c'è la Marcia per la pace Perugia-Assisi. Che messaggio vuoi mandare ai partecipanti?

Vorrei che si ritornasse ai principi del padre della Marcia, Aldo Capitini,gandhiano convinto, per mandare un messaggio di pace universale a tutti i partecipanti della Perugia-Assisi. Dobbiamo dire no ad ogni violenza, sforzarci per trovare strade alternative all'uso delle armi. Io ricordo una Perugia-Assisi con la partecipazione di Massimo D' Alema, ma ricordo anche che lo stesso D'Alema poco prima aveva spedito i missili in Kosovo. Davvero uno strano concetto di pace.

Chiudiamo con Korogocho: come sono oggi i rapporti tra i proprietari delle terre e i baraccati?

E' in atto un braccio di ferro drammatico. Ripetutamente si verificano violenti scontri e la questione ora è approdata in tribunale. La novità è nella posizione del governo, che per la prima volta si è espresso a favore della comunità di Korogocho.Staremo a vedere.
Fabio Rosati