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Stefano Salvi: "Ricci non pianga, anche lui mi ha censurato"

L'ex vice-Gabibbo, da tempo in conflitto col patron di Striscia, commenta la prima condanna: "Mi ha allontanato perché avevo materiale su Berlusconi".
ROMA - Non ha perso tempo Stefano Salvi, l'ex vice-Gabibbo, a commentare la prima condanna di Antonio Ricci (per aver diffuso alcuni spezzoni di un colloquio fuori onda fra Aldo Busi e Gianni Vattimo): ''L'aureola di libero informatore e di vittima non si addice ad Antonio Ricci: lui sa bene che cos'è la censura - dice - Ricci mi ha allontanato da Striscia perché avevo un sacco di materiale su Berlusconi: non volle farmi fare due servizi su vicende che si sono concluse una con un arresto, quello del pluri-inquisito Frigerio, l'altra con otto rinvii a giudizio, quelli sugli aerei Amx''.
Salvi è in conflitto con Ricci da tempo, da quando il patron di Striscia non lo ha più incluso nella trasmissione più seguita di Mediaset. ''Se vogliamo parlare di libertà di informazione - continua l'ex vice-Gabibbo - allora chiediamoci perché per due mesi Striscia abbia acceso i riflettori sul caso Wanna Marchi e non sia andata a chiedere a Berlusconi quando avrebbe messo mano al conflitto di interessi o perché abbia depenalizzato il reato di falso in bilancio. E poi Ricci è stato sempre assistito dai legali di Mediaset, mentre io ho dovuto affrontare da solo diciotto processi: e li ho vinti tutti''. Salvi ha anche un consiglio per l'ex capo: ''Se proprio vuole andare a incatenarsi, lo faccia per i bimbi che muoiono in Iraq''.
www.ilnuovo.it - (13 APRILE 2002, ORE 16:30)