Utopia (Nomadi)
Utopia aveva una sorella maggiore che si chiamava Verità senza errore lanciava spesso un aquilone nel vento su cui era scritto libertà con l'accento. le due sorelle trascorrevano il tempo
senza fermarsi mai neppure un momento ambite sempre a quell'aquilone senza sapere, sapere ragione. Ma troppo deboli le braccia delle fate e troppo fini quelle dita delicate strappò la fune il forte vento quel giorno e l'aquilone più non fece ritorno.
Quell'incidente cancellò la magia le due sorelle separaron la via
Utopia andò per il mondo a cercare e Verità già pensava a sposare
la Verità si sposava col Tempo anche UTOPIA fu invitata all'evento
non ti sposare, resta libera che devi guarda che le parole son semi. E le parole sono semi e ragione ma per fiorire non è già la stagione il tuo non è un matrimonio d'affetto ti peserà questa casa e quel letto. Mentre UTOPIA andava via allegramente perchè vedeva il futuro presente Verità le sussurrava a capofino
stai confondendo desiderio e destino e come fa un torrente
cambiando segno a passato e presente e UTOPIA ogni notte un uomo amava e all'alba l'abbandonava. Per verità a quanto si dice
il matrimonio non fu mai felice il tempo non è un marito ideale
avaro, vecchio, anche brutale ma in fondo in fondo qualcosa
ne ha avuto, con mille amanti lo ha reso cornuto e alla fine dell'infedeltà ha avuto l'eredità mentre UTOPIA che non ha un padrone ne ha cento mila senza una ragione resta sempre a vagare nel prato ma l'aquilone non lo ha più trovato. |