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Utopia (Nomadi)

Utopia aveva una sorella maggiore
che si chiamava Verità senza errore
lanciava spesso un aquilone nel vento
su cui era scritto libertà con l'accento.
le due sorelle trascorrevano il tempo
senza fermarsi mai neppure un momento
ambite sempre a quell'aquilone
senza sapere, sapere ragione.
Ma troppo deboli le braccia delle fate
e troppo fini quelle dita delicate
strappò la fune il forte vento quel giorno
e l'aquilone più non fece ritorno.
Quell'incidente cancellò la magia
le due sorelle separaron la via
Utopia andò per il mondo a cercare
e Verità già pensava a sposare
la Verità si sposava col Tempo
anche UTOPIA fu invitata all'evento
non ti sposare, resta libera che devi
guarda che le parole son semi.
E le parole sono semi e ragione
ma per fiorire non è già la stagione
il tuo non è un matrimonio d'affetto
ti peserà questa casa e quel letto.
Mentre UTOPIA andava via allegramente
perchè vedeva il futuro presente
Verità le sussurrava a capofino
stai confondendo desiderio e destino
e come fa un torrente
cambiando segno a passato e presente
e UTOPIA ogni notte un uomo amava
e all'alba l'abbandonava.
Per verità a quanto si dice
il matrimonio non fu mai felice
il tempo non è un marito ideale
avaro, vecchio, anche brutale
ma in fondo in fondo qualcosa
ne ha avuto,
con mille amanti lo ha reso cornuto
e alla fine dell'infedeltà ha avuto l'eredità
mentre UTOPIA che non ha un padrone
ne ha cento mila senza una ragione
resta sempre a vagare nel prato
ma l'aquilone non lo ha più trovato.