<<<

Notte palestinese (Lorenzo)

Lenta solitudine
che mi attanaglia
e mi perseguita
nella sera
passata a contare
le morti
delle stragi
nel mondo
che portano cattiveria
odio e disperazione.
Non sento nulla,
solo l'abbaiare
di un cane
in lontananza
e il caldo estivo
che si avvicina ,
ma di altro caldo
si parla altrove,
il caldo della rabbia
il caldo tra i popoli
che si divorano a vicenda,
odo il grido lontano
di una donna
che piange per il figlio
nel silenzio
della notte palestinese,
silenzio contornato
da disperazione
e paura;
sento ora sbattere
delle ante
è il medico
che porta,
un ferito,
uno dei tanti
nella moltitudine
di carcasse
ridotte tali
dalla cattiveria dell'uomo
se tale si può chiamare
colui che dissemina
nel profondo abisso
dell'animo
paura e
terrore
di essere scelti
e dal fato uccisi,
uomini
che si sanno
dimostrare coraggiosi
solo dietro ad un fucile
Mi riferisco a loro
e chiedo di dare
un gesto profondo
di quelli che
cambiano la sorte
di migliaia di persone,
cessate il fuoco
e fate riposare
in pace
coloro
che sono stanchi
di combattere