Riflettere Discutendo
sull'espressione "di genere" Abbiamo
conosciuto Paola, una ragazza che lavora al Centro Donna e che è
laureata in psicologia. E' stata molto simpatica e disponibile nei nostri
confronti, e ci ha introdotto al significato e alla funzione del Centro
Antiviolenza (che solo due di noi hanno però visitato), chiarendoci
alcuni concetti di cui tanto si parla ma che in realtà nessuno
conosce a fondo. Abbiamo iniziato con una riflessione sul termine "genere",
ed è emerso, in primo luogo, che nelle lingue, il genere può
essere inteso come maschile, femminile e neutro, proprio come nella
vita reale. Poi abbiamo definito i caratteri che delineano le differenze
tra genere e genere: il primo consiste, ovviamente, nelle differenze
biologiche degli organismi e nella diversità dei loro lineamenti;
quindi un altro elemento che contraddistingue il genere è l'abbigliamento;
il comportamento e anche il modo di comunicare e di rapportarsi agli
altri. Paola ha sottolineato l'importanza di queste differenze, precisando
tuttavia che non si può dar loro un valore assoluto e quindi
analizzarle come degli stereotipi. Così abbiamo affrontato il
concetto di "stereotipo", definendolo come una sorta di pregiudizio,
una rappresentazione della realtà che noi ci creiamo senza magari
avere la certezza che risponda alla verità. Ma
allora - ci siamo chieste ancora noi - perché proprio un Centro
Donna? A questo punto, ripescare il concetto di "genere" è
inevitabile. Il Centro Donna - ci spiega con infinita pazienza Paola
- riflette e ci fa riflettere sulle diversità fra uomo e donna,
sul loro diverso modo di interpretare i fatti e sulla loro diversa concezione
e visione del mondo. La biblioteca all'interno del Centro, interamente
dedicata alle donne, serve a valorizzare i materiali prodotti dalle
donne in campo intellettuale ed artistico. Così, per verificare
se avevamo capito, Paola ci ha chiesto di farle un esempio di un autore
e di un'autrice, e di provare a fare un confronto fra i due. Così
sono intervenuta io, dato che le mie compagne mi considerano un "topo
di biblioteca", e ho proposto due esempi assurdi ma significativi:
Ken Follett e Louise May Alcott, e non ho potuto far altro che riconoscere
l'enorme diversità di tematiche e di stile che intercorre fra
loro. Paola ha appunto precisato che uomini e donne hanno problemi ed
esigenze diverse, e che questo fatto, ovviamente, si ripercuote anche
sul modo di scrivere di una persona. Ecco che così sono venuti
alla luce numerosi problemi che interessano un genere o l'altro. Sonia
ha fatto notare che, a suo parere, gli uomini tendono a sopportare il
dolore meno di quanto lo facciano le donne; Martina ha ricordato che
le donne si creano meno problemi riguardo il peso, a differenza delle
donne; infine Paola ha evidenziato che le donne subiscono molte più
violenze di quanto non accada agli uomini.
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