Telematica di genere

Internet che passione
di Jacopo Simonato

Grazie ad un duro lavoro di Ivana e Franca iniziato nel 1996, il Centro Donna è riuscito ad aprire una postazione pubblica Internet all'interno della propria biblioteca. Questa piccola postazione è nata da un progetto finalizzato all'alfabetizzazione alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, chiamato "Cadere nella rete". "Se le geografie tracciate dalla distribuzione del sapere tecnologico e della relazione con la parola rimangono più o meno le stesse, la comunicazione telematica sarà appannaggio, ancora una volta di una relativa é lite di tecnosapienti, preda della gerarchie della conoscenza (di classe e di genere sessuale), divise per sempre tra quelli che scrivono mille messaggi e quelli che stanno a guardare"; è da questo slogan che nasce questo progetto (realizzato in collaborazione con PoloEst, Rete Telematica della Provincia di Venezia). "Cadere nella rete" infatti è stato avviato nel dicembre '96 con la realizzazione di due corsi di base frequentati da una sessantina di donne, e proseguito nel '98 con un altro corso riservato alle studentesse della nostra scuola.
Successivamente a queste esperienze il Centro Donna si è accorto che le donne partecipavano con sempre maggior frequenza; di conseguenza ha deciso di aprire una biblioteca che disponesse di computer collegati ad internet, essenziale conoscenza dei giorni nostri.
All'inizio di maggio 1999 infatti sono stati avviati dei corsi di alfabetizzazione tenuti da Luisa Colio e assistite da Ivana e Franca. La postazione del Centro Donna è composta da quattro computer collegati a internet, che verranno usati a coppie durante i corsi.
Un venerdì pomeriggio ho assistito ad un corso del Centro Donna dove Luisa cercava di spiegare le nozioni di base del computer e della navigazione in Internet. Le otto donne presenti usavano il computer per lavoro o per studiare, avendo però dimestichezza solo con programmi di videoscrittura: non avevano mai usato Internet; le donne presenti, quindi, sapevano utilizzare appena la macchina e per imparare dovevano sforzarsi di riuscire a capire quello che si diceva e successivamente applicarlo. Nessuno però faceva loro pressione perché non erano veloci nell'applicazione o impediva loro di ragionare con calma.
Questa esperienza penso sia per loro positiva e quello che a me è parso è che riuscivano veramente a gestirsi e ad imparare con tranquillità l'uso del computer.

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