110 (Tav. 10).
 
Murature e laterizi in piazza Mazzini.
 
In una sua lettera del 2 maggio 1880 (Sommo 1994, p. 275), F. Marocchino informa padre Bruzza di come, poco distante dal muro di cinta del convento dei Barnabiti (oggi sede dell'Amministrazione Provinciale), si ritrovò, a circa 4 m di profondità [...] un tratto di muro assai spazioso [...], costruito con mattoni 1 ed argilla, a poca distanza del quale se ne rinvenne uno del tutto simile.
I muri 2 sono dal Marocchino messi in relazione con piccole aree necropolari 3, anche se l'assenza di informazioni più precise non consente di stabilire ne la struttura dei manufatti ne le indicazioni che hanno portato a tale conclusione.
Il materiale, se l'ipotesi fosse corretta, proverrebbe assai probabilmente dalla stessa area, interessata ampiamente da edifici, anche di pregio, in epoca imperiale.
 
 
NOTE
 
1 Nella lettera sono ricordate, oltre alle dimensioni che li identificano come sesquipedali, anche la presenza su alcuni dei laterizi di un segno a forma di albero, che ne farebbe uno dei pochi esempi di bolli laterizi a Vercelli e la loro appartenenza al tipo "a maniglia", cioè con una cavità sul lato corto per il trasporto.
2 Che devono essere stati indagati per tutta la profondità se il Marocchino ricorda come a 4.50 m sotto il livello stradale [...]tanto l'uno quanto l'altro cessavano [...].
3 Dei quali alcuni esempi sono stati ritrovati non lontano da quest'area, in piazza Solferino.
 
Guala 1938 p. 170