- 123 (Tav. 12).
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- Strutture insediative nella sede dell'ex monastero della Visitazione,
ora Archivio di Stato.
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- A partire dall'estate del 1983 a seguito della realizzazione della
nuova sede dell'Archivio di Stato, la Soprintendenza ha potuto eseguire
uno scavo stratigrafico in via A. Manzoni, nell'area occupata dall'ex Monastero
delle Grazie o della Visitazione (Brecciaroli Taborelli, Pantò,
Gallesio 1988, p. 111).
- Le zone interessate dall'indagine sono
state quelle dell'antica chiesa con annesso chiostro, le quali hanno restituito,
seppur nella limitatezza dei sondaggi, depositi archeologici di notevole
interesse per la comprensione dell'evoluzione cronologica dell'area in
epoca antica.
- Ad un primo utilizzo della zona nel I secolo a.C, probabilmente per
attività artigianali, è riferibile uno strato di uso che
comprende anche alcuni canali di scolo per le acque. Ad esso seguì
la costruzione di fabbricati in legno forse a servizio delle attività
artigianali stesse, tra la fine del I secolo a.C e la prima metà
del I secolo d.C. .
- A questa epoca di occupazione dell'area con attività produttive,
risale anche quello che potrebbe essere un piccolo forno per la fusione
dei metalli.
- Alla seconda metà del I secolo d.C. risalgono invece sostanziali
modifiche al tipo di uso della zona, con la costruzione di edifici in muratura
destinati all'uso residenziale del quale si sono ben messe in evidenza
sia le diverse modifiche succedutesi nel tempo che le fasi di vita. A questo
periodo risalgono gli elementi decorativi rappresentati da lastre marmoree,
tessere per mosaico, decorazioni architettoniche e cornici
in marmo sagomato, oltre ai frammenti di intonaco dipinto.
- Una ulteriore profonda modifica dell'area, testimoniata da un consistente
strato di riporto, si ebbe infine agli inizi del V secolo d.C ed a questo
periodo tardoromano risale il probabile impianto di una attività
artigianale per la lavorazione volta alla produzione di spilloni
in osso dei quali sono stati rinvenuti esemplari semilavorati ed in
fase di realizzazione.
- Di notevole importanza, seppur non rinvenuta tra i materiali dello
scavo vero e proprio, è poi, per il suo valore documentario, una
pregevole colonna, databile al II secolo d.
C. e realizzata in marmo bianco. Utilizzata come sostegno per una scala
dell'edificio del Monastero e forse di provenienza egea, presenta scanalature
lungo il fusto ed appartiene quasi certamente, vista la mole, ad un monumentale
edificio della città romana 1 (Pantò 1996, p. 86).
- Un deposito archeologico quindi, quello del monastero delle Grazie
o della Visitazione, assai complesso e che ha permesso di fornire importanti
informazioni sia sulla topografia della zona che sullo sviluppo della città
in epoca antica.
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- NOTE
1 La colonna è del tutto simile ad una utilizzata,
ch'essa come reimpiego architettonico, in Duomo (Ferraris 1995, p. 226
e nota 346), seminascosta in un locale al secondo piano presso il presbiterio.
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