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Strutture insediative nella sede dell'ex monastero della Visitazione, ora Archivio di Stato.
 
A partire dall'estate del 1983 a seguito della realizzazione della nuova sede dell'Archivio di Stato, la Soprintendenza ha potuto eseguire uno scavo stratigrafico in via A. Manzoni, nell'area occupata dall'ex Monastero delle Grazie o della Visitazione (Brecciaroli Taborelli, Pantò, Gallesio 1988, p. 111).
Le zone interessate dall'indagine sono state quelle dell'antica chiesa con annesso chiostro, le quali hanno restituito, seppur nella limitatezza dei sondaggi, depositi archeologici di notevole interesse per la comprensione dell'evoluzione cronologica dell'area in epoca antica.
Ad un primo utilizzo della zona nel I secolo a.C, probabilmente per attività artigianali, è riferibile uno strato di uso che comprende anche alcuni canali di scolo per le acque. Ad esso seguì la costruzione di fabbricati in legno forse a servizio delle attività artigianali stesse, tra la fine del I secolo a.C e la prima metà del I secolo d.C. .
A questa epoca di occupazione dell'area con attività produttive, risale anche quello che potrebbe essere un piccolo forno per la fusione dei metalli.
Alla seconda metà del I secolo d.C. risalgono invece sostanziali modifiche al tipo di uso della zona, con la costruzione di edifici in muratura destinati all'uso residenziale del quale si sono ben messe in evidenza sia le diverse modifiche succedutesi nel tempo che le fasi di vita. A questo periodo risalgono gli elementi decorativi rappresentati da lastre marmoree, tessere per mosaico, decorazioni architettoniche e cornici in marmo sagomato, oltre ai frammenti di intonaco dipinto.
Una ulteriore profonda modifica dell'area, testimoniata da un consistente strato di riporto, si ebbe infine agli inizi del V secolo d.C ed a questo periodo tardoromano risale il probabile impianto di una attività artigianale per la lavorazione volta alla produzione di spilloni in osso dei quali sono stati rinvenuti esemplari semilavorati ed in fase di realizzazione.
Di notevole importanza, seppur non rinvenuta tra i materiali dello scavo vero e proprio, è poi, per il suo valore documentario, una pregevole colonna, databile al II secolo d. C. e realizzata in marmo bianco. Utilizzata come sostegno per una scala dell'edificio del Monastero e forse di provenienza egea, presenta scanalature lungo il fusto ed appartiene quasi certamente, vista la mole, ad un monumentale edificio della città romana 1 (Pantò 1996, p. 86).
Un deposito archeologico quindi, quello del monastero delle Grazie o della Visitazione, assai complesso e che ha permesso di fornire importanti informazioni sia sulla topografia della zona che sullo sviluppo della città in epoca antica.
 
NOTE

1 La colonna è del tutto simile ad una utilizzata, ch'essa come reimpiego architettonico, in Duomo (Ferraris 1995, p. 226 e nota 346), seminascosta in un locale al secondo piano presso il presbiterio.

 

ILLUSTRAZIONI

138. Scavo presso l'ex monastero della Visitazione. Anfora Dressel 6B con bollo (Facchini 1996, p. 196). Torino, depositi Soprintendenza.

139. Scavo presso l'ex monastero della Visitazione. Aghi crinali d'osso semilavorati (Cavallo 1996, p. 220). Torino, depositi Soprintendenza.

140. Scavo presso l'ex monastero della Visitazione. Sezioni di alcune delle cornici di marmo che decoravano la domus (Cardosa 1996, p. 227). Torino, depositi Soprintendenza.

141. Scavo presso l'ex monastero della Visitazione. In grigio le strutture di epoca romana.

142. Scavo presso l'ex monastero della Visitazione. Veduta da Nord.

Colonna scanalata in marmo presso l'ex monastero della Visitazione.