127 (Tav. 12).
 
Frammenti di statuaria in bronzo ed in marmo nell'attuale caserma di polizia.
 
Scavando nel 1880 le fondamenta per la costruzione del "nuovo quartiere di cavalleria" (ora caserma Bava sede della Polizia di Stato) 1 si rinvennero, a circa due metri di profondità, diversi frammenti di statue in bronzo ed in marmo ed un frammento di iscrizione (Guala 1938, p. 134).
Una più precisa ubicazione e descrizione del ritrovamento è contenuta nelle lettere con le quali il Marocchino informa padre Bruzza della scoperta (Sommo 1994, p. 275 e segg.) che avvenne dirimpetto alla "Casa Campora" 2 ed in due zone poco distanti 3.
Le parti di statuaria in bronzo rinvenuti erano costituite da una parte di mascella superiore di cavallo di esecuzione raffinata e da quarantasei piccoli frammenti della criniera e del corpo sempre di un cavallo 4. A questi si aggiunsero un piede umano appartenente ad una statua di grandi dimensioni, e che ancora mostrava i segni dei perni per la sua piombatura su di una base, ed uno scroto umano.
Parti, sempre in bronzo, facenti parte del paludamento sontuoso appartenente ad una statua vennero in luce ancora in quell'occasione, e tra di essi particolarmente notevole è quello ornato con agemine d'argento e nielli che raffigurano delle volute e dei motivi floreali (Viale 1971, p. 38).
Tra i frammenti marmorei vennero ritrovati un braccio di statua virile 5 e una parte di fontana che presenta una decorazione a foglie.
Anche un piccolo frustolo di iscrizione proviene da questo ritrovamento 6. E' ciò che rimane della parte destra di una iscrizione onoraria della quale sono leggibili tre delle linee che componevano il testo e nelle quali compare: ... / [...]iae / [Apolli]naris f(iliae) / [...]dillae che, secondo il Viale rappresenterebbe la presenza la prova del patronato della gens Domitia su Vercelli (Viale 1971, p. 38), tesi comunque di difficile dimostrabilità (Roda 1985, p. 46). La lapide è databile alla seconda metà del I inizio del II secolo d.C. (Roda 1985, p. 46).
Anche alcune monete di epoca imperiale, puntualmente descritte dal Marocchino (Sommo 1994, p. 263) si ritrovarono in questa occasione 7.
I materiali, così come quelli che saranno scoperti scoperti nel 1938 poco distante, potrebbero avere attinenza con edifici monumentali o di uso pubblico le cui tracce sono recentemente venute in luce nello stesso cortile della caserma di Polizia.
 
 
NOTE
 
1 Realizzata per ospitare i reparti di cavalleria che non potevano essere alloggiati nella vicina caserma di S. Giacomo ora Distretto Militare (Chicco, Faccio, Vola 1979, p. 525).
2 Ubicata in via S. Cristoforo e contigua alla caserma di S. Giacomo.
3 Il Viale indica il materiale erroneamente come rinvenuto in un pozzo.
4 Materiali del tutto simili vennero in luce nel 1938 in un pozzo all'angolo di via S. Cristoforo con via P. Lucca
5 La cui rozzezza di esecuzione scultorea potrebbe assimilarlo a quello rinvenuto poco distante all'angolo tra via S. Cristoforo e via P. Lucca.
6 Numerosi frammenti marmorei di cornici e anche di iscrizioni sono stati rinvenuti in questa zona.
7 Anche i ritrovamenti monetali sono assai frequenti in questa area della città.

ILLUSTRAZIONI

152. Fregio in marmo appartenete ad un basamento con ornato a rilievo di foglie d'edera embricate.

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153. Piede sinistro di statua colossale in bronzo dorato.

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154. Frammento di vaso di fontana in marmo con motivo di grandi foglie sotto al labbro

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155. Parte del braccio sinistro di statua virile in marmo

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156. Parte della mascella superiore di un cavallo in bronzo ritrovata con 46 minuti frammenti della croiniera e del corpo

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157. Frammento di tavola onoraria. Seconda metà I sec. d.C.-inizi II sec. d.C. (Roda 1985, p. 46).

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158. Frammento di paludamento di statua in bronzo con con ornati in agemina d'argento. Disegno di Francesco Marocchino (Sommo 1994, p. 264).

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159. Alcuni dei frammenti in bronzo ritrovati nel 1880 in un disegno di C. Mella (Sommo 1994, p. 276).

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